Gli italiani spenderanno 2,7 miliardi per il cenone di Natale, vale a dire 100 milioni in più dell’anno scorso. È quanto emerge da un’indagine condotta dal Centro Studi di Confcooperative, secondo cui però l’aumento delle tredicesime di 800 milioni non spingerà i consumi.

All’Italia del rancore, secondo l’indagine, sono subentrate paura e incertezza, fattori che hanno fatto sì che 9,1 miliardi della tredicesima siano destinati al risparmio, rispetto agli 8,8 dello scorso anno. Aumentano così gli italiani che imbandiranno le tavole all’insegna dell’austerity. Tra gli under 40, tre su dieci, secondo l’indagine, hanno acquistato in anticipo e congelato prodotti risparmiando il 15-20% rispetto ad una spesa fatta oggi. I cenoni, tra luci e ombre, esalteranno il Made in Italy con 9 italiani su 10 che li trascorreranno in casa, in linea con gli scorsi anni; a Capodanno, invece, complici partenze e cenoni, gli italiani che festeggeranno in casa saranno 5 su 10, in linea con lo scorso anno. Superstar dei cenoni, come sempre, le bollicine italiane con oltre 70 milioni di tappi pronti a saltare, il 10% rispetto allo scorso anno. Quanto al menu di Natale, secondo Confcooperative, in pole position ci sono vongole e frutti di mare per i primi piatti con una spesa di 110 milioni di euro; pesce per i secondi (455 milioni); carne, salumi e uova (530 milioni); vini, spumanti e prosecchi (440 milioni); frutta, verdura e ortaggi (410 milioni); pasta, pane, farina e olio (225 milioni; formaggi freschi e stagionati italiani (115 milioni). Chiuderà il paniere il carrello dei dolci composto da panettone e pandoro in primis, oltre alle tantissime specialità dolciarie regionali (420 milioni).

Brindisi dal calice amaro, infine, per oltre 2 milioni di famiglie che vivono in assoluta povertà.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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