Aston Martin lavora a pieno regime per uscire dalle difficoltà che si erano evidenziate nella gestione pandemica, nel 2020, quando le consegne ai concessionari erano scese del 42% e il fatturato era passato da 980,5 a 611,8 milioni di sterline, il tutto accompagnato da una perdita operativa di 323 milioni di sterline.

In una intervista al magazine Usa Car and Driver il Ceo dell’azienda Tobias Moers ha tracciato una roadmap dei provvedimenti che sono stati presi e delle novità nella gamma che serviranno a tornare competitivi nel redditizio mercato delle supercar e dei supersuv. Uno degli obiettivi più importanti fra quelli annunciati da Moers è proprio quello che riguarda il primo suv della marca, il DBX, che dovrà fare concorrenza al Lamborghini Urus con una variante ad alte prestazioni, previsto entro l’anno venturo.

Riferendosi al modello leader della Casa di Sant’Agata Bolognese, Moers ha detto che “la sua permanenza al top del segmento è un po’ troppo comoda al momento”. Oltre al super-DBX, Aston Martin farà seguire nel 2023 una versione ibrida plug-in che utilizzerà la stessa architettura plug-in V-8 73 AMG quando viene montata sui modelli della Stella a Tre Punte.

Va ricordato al riguardo che Tobias Moers, che un anno fa ha preso il posto di Andy Palmer alla guida dell’azienda, proviene proprio da Mercedes AMG, uno degli azionisti di Aston Martin che è controllata dal miliardario canadese Lawrence Stroll.
Molti, anzi moltissimi, dei provvedimenti annunciati da Moers nell’intervista a Car and Driver, sono legati alla collaborazione tecnologica e industriale con la Stella a Tre Punte.

Prima di arrivare ad Aston Martin, commenta Car and Drive, Moers è stato responsabile della AMG Project One, ed essendo l’unica persona al mondo ad aver seguito lo sviluppo e soprattutto aver guidato versioni prototipo di entrambe le auto, si trova in una posizione unica per confrontarle. “Non sono rivali, sono macchine totalmente diverse – ha detto Moers – Valkyrie è un’esperienza di Formula 1 a due posti. La Project One è molto più simile a un veicolo standard, ma con un propulsore più su misura”. Anche la produzione dell’hypercar è stata spostata nello stabilimento di Gaydon come parte di una drastica semplificazione delle attività di produzione dell’azienda. Per quanto riguarda l’attuale gamma di auto sportive Aston Martin, cioè la Vantage, la DB11 e la DBS Superleggera, Moers ha detto che queste per l’inizio del 2023 saranno rinfrescate con pesanti lifting ma le novità non includeranno i propulsori ibridi. I grandi cambiamenti arriveranno più avanti, quando – a causa dei più severi standard europei sulle emissioni – verrà abbandonato l’attuale V12 biturbo e quando la piattaforma di auto sportive di prossima generazione permetterà anche l’architettura EV.

A cura di Luigi Bartolini – Foto Ansa

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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