Conosciuto per essere “il padre” di Sherlock Holmes, Sir Arthur Conan Doyle fu uno scrittore e drammaturgo scozzese, fondatore del genere letterario del giallo e del fantastico, inoltre capostipite del giallo deduttivo.

Secondogenito di dieci figli, nacque ad Edimburgo (22/05/1859) da padre inglese, Charles Altamont Doyle e da madre irlandese, Mary Foley.

Il suo cognome lo prese dallo zio Michael Conan, noto giornalista dell’epoca.

La sua produzione narrativa spaziò dai gialli ai romanzi d’avventura, continuando attraverso la fantascienza, il soprannaturale e i temi storici.

Fu uno studente modello, si laureò in medicina e chirurgia nel 1881 presso l’Università di Edimburgo, dopo aver studiato nei collegi cattolici e gesuiti in Inghilterra e Austria.

Si allontanò dalla religione cattolica per diventare agnostico a seguito dell’avvicinamento alle ideologie del filosofo e biologo Thomas Henry Huxley, che lo portarono ad occuparsi dello spiritualismo cristiano.

La sua prima opera fu “The Mystery of Sasassa Valley” (1879), un racconto sul terrore, nello stesso periodo scrisse il suo primo articolo medico riguardante un sedativo sperimentato su di sé.

La sua personalità fu abbastanza ambigua, dietro ad una apparenza tranquilla c’era un uomo dalle forti convinzioni, alcune delle quali potevano apparire pure eccentriche.

Il 26 gennaio del 1887 fu iniziato alla Massoneria di rito scozzese, questa scelta influenzò profondamente la sua vita, nel tempo diventò anche Maestro di Loggia.

Come altri massoni dell’età vittoriana, Doyle condivise per tutta la vita uno spiccato interesse per lo spiritualismo, in particolare si interessò alla ricerca del contatto con l’aldilà, passione motivata dal proprio vissuto personale, in seguito alla morte della moglie (Jean Leckie) e di altri familiari.

Nel 1903 gli venne assegnato il titolo di Knight Bachelor, il rango cavalleresco più antico in Inghilterra che solitamente viene conferito ad un uomo che riceve il cavalierato da parte del monarca senza essere membro di un ordine.

Divenne famoso per il personaggio creato dalla sua fantasia, l’investigatore Sherlock Holmes e il suo fedele collaboratore, il medico legale Dottor John H. Watson.

Holmes fece la sua prima uscita nel 1887 nel romanzo “A study in scarlet”, fu il protagonista di quattro romanzi e cinquantasei racconti, diventando un’icona del giallo, ispirando opere teatrali, televisive e cinematografiche in tutto il mondo.

Le storie di Holmes sono tutte raccontate in prima persona dal personaggio del Dottor Watson, amico e biografo che Holmes conosce nel 1881, quando cerca un inquilino per condividere il suo appartamento al 221b Baker Street.

La creatura di Doyle lo portò ad un successo molto elevato che segnò profondamente la sua carriera, decidendo poi di liberarsi di Sherlock Holmes nel racconto “The final problem” dove venne fatto morire durante un duello con il Professor Moriarty.

In seguito alle richeste dei lettori scrisse un nuovo romanzo “The hound of the Baskervilles” nel quale fece ritornare in vita Holmes e nel 1894 in “The adventure of the empty house”, Doyle spiega che il corpo di Holmes non era mai stato ritrovato poichè egli rimase nascosto per anni al fine di aiutare in segreto il governo britannico.

Al termine della carriera Holmes si ritira nel Sussex per studiare apicoltura, filosofia e dedicandosi all’agricoltura, questo dopo aver aiutato la sua patria durante la prima guerra mondiale, in qualità di agente del governo.

Tra i tanti interessi di Holmes si ricordano: la filosofia, la letteratura tra cui la Bibbia, Shakespeare e Goethe, la scherma, il pugilato e le arti marziali orientali.

Venne insignito inoltre nella Legione d’onore, rifiutò un cavalierato offertogli per i servigi resi al governo inglese, ricevette in dono però una preziosa spilla di smeraldo donatagli dalla stessa regina Vittoria, dopo aver trascorso una giornata al castello di Windsor.

Ebbe inoltre come clienti anche il Papa, il sultano di Turchia, i reali d’Olanda e Scandinavia e il re di Boemia.

Altri racconti famosi di Doyle furono “The white company” (1891 romanzo storico) ed un testo di storia militare “The great boer war”, il quale gli fece conferire nel 1902 il titolo di baronetto.

Nel 1926 scrisse il saggio “The history of spiritualism” (Storia dello spiritismo), argomento al quale dedicò gli ultimi anni della sua vita.

Prima della sua morte fece in tempo a pubblicare il suo ultimo lavoro “The edge of the Unknown”, nel quale Doyle enuncia le sue esperienze parapsicologiche, divenute la sua unica fonte di interesse.

Morì per arresto cardiaco il 07/07/1930 a Windlesham Crowborough nella sua casa di campagna, assistito dal figlio Adrian e dalla sua seconda moglie.

L’iscrizione nel suo epitaffio sepolcrale recita le seguenti parole:

Steel true

Blade Straight

Arthur Conan Doyle

Knight

Patriot, Physician & Man of Letters.

Traduzione: Acciaio vero. Lama dritta. Arthur Conan Doyle. Cavaliere. Patriota, Medico e Uomo di Lettere.

A cura di Barbara Comelato – Foto Repertorio fonte Hoepli.it

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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