L'artista Armando Travajoli

Il grande compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra Armando Travajoli è stato tra i tanti artisti italiani che hanno dato alle composizioni un’anima musicale alle tante colonne sonore della collaudata direzione artistica Garinei & Giovannini. Produzioni indimenticabili di commedie musicali delle quali la gente apprezzava e si ricorda ancora di queste bellissime opere teatrali.

Gente che con il passare del tempo diventa una sorta di ammiratori di questo filone. Travajoli è indiscutibilmente da inserire tra gli artisti che con le loro colonne sonore hanno dato l’anima musicale alle stesse opere teatrali e cinematografiche. Si ricordano anche gli altri suoi colleghi, da Nino Rota, Piero Piccioni, Ennio Morricone, artisti che con le loro musiche hanno portato l’Italia a livelli internazionali.

Armando Travajoli, fin da bambino ha la sua predisposizione alla musica. Era innata in lui e cominciò a studiare il violino in tenera età rivelandosi come talento musicale. In seguito si diplomò in pianoforte e composizione al Conservatorio di Musica di Santa Cecilia a Roma.

Nel 1937 ebbe la sua prima esperienza entrando nell’orchestra del Maestro Grasso, che l’anno dopo lo volle come pianista nella propria formazione continuando la sua professione suonò con l’orchestra di un’altro direttore d’orchestra, Sesto Carlini, una delle rinomate orchestre jazzistiche italiane dell’epoca. Nel 1944 con la Liberazione di Roma da parte degli alleati, Travajoli formò una sua formazione Il Club del Ritmo con il chitarrista Libero Tosoni e con Vecconi, Ammaniti, De Carolis, Giuseppe Carta e la cantante Anna Maria Dionisi; insieme si esibiranno in vari locali e teatri della capitale italiana.

Dopo la guerra Travajoli tornò ad alternare l’attività della musica Jazz con quella Leggera; contemporaneamente perfezionò i suoi stufi musicali. E nel 1949 fu scelto per rappresentare l’Italia al Paris Jazz Festival dove, con Gorni Kramer al contrabbasso e Gil Cuppini alla batteria suonò nella celebre Salle Playel a Parigi.

All’inizio degli anni cinquanta cominciò a realizzare una serie di incisioni discografiche, pubblicate con lo stesso titolo e in un secondo tempo con quello di Eclipse, in collaborazione con il maestro Piero Piccioni alias Piero Morgan progettò un ciclo di trasmissioni radiofoniche. Questo progetto fu uno dei primi tentativi italiani per presentare esecuzioni pianistiche di musica Jazz con un’orchestra d’archi.

All’inizio degli anni sessanta Travajoli compose e incise con Carlo Pers alla chitarra, l’opera “Quisasevà, che fu scelta come sigla per il programma televisivo “Il giornalaccio“. Inoltre Travajoli fondò a Roma l’Orchestra Stabile di Musica Leggera della Radiotelevisione Italiana, poi diretta da Gorni Kramer, Lelio Luttazzi e Piero Piccioni.

Ad Armando Travajoli la Rai gli affidò la direzione dell’Orchestra Ritmica di Musica Leggera. Travajoli la impostò con un organico di venticinque elementi più la sezione ritmica. Questa formazione, con la collaborazione di cantanti noti dell’epoca, trasmetteva dai microfoni di Radio Roma eleganti brani musicali con una netta impostazione di improvvisazione jazzistica. In questo periodo che va tra gli anni Cinquanta e Sessanta fu anche protagonista di un progetto singolare, un settimanale musicale dal titolo “Eclipse” insieme sull’altro Maestro Piero Piccioni, nel quale l’orchestra, diretta in alternanza dai due compositori eseguiva brani estremamente ricercati e sofisticati, con uno stile ben diverso da quello delle orchestre radiofoniche dell’epoca. Nel frattempo Travajoli aveva esordito con lo pseudonimo Votro, come autore di canzoni con un brano intitolato “E l’alba, Dimmi un pò Sinatra“.

Nel 1951 il produttore cinematografico Dino De Laurentis invitò Travajoli a scrivere la colonna del film “Anna“, questo fu diretto dal regista Alberto Lattuada: la canzone principale fu “El Negro Zambòn“, ispirata a ritmi tropicali, divenne un hit nelle classifiche mondiali, danzata e cantata nel film dalla bella attrice Silvana Mangano, la grande artista italiana, ma in realtà l’esecuzione vocale della canzone fu affidata alla cantante Filo Sandon’s. Questa caratteristica di questa epoca, era dovuta al fatto che molte attrici non avevano la voce e l’intonazione adatta a cantare. Nello stesso anno Travajoli di esibì come concertista suonando musiche del celebre compositore George Gershwin, sotto la direzione orchestrale del Maestro Rodzinsky, concerto tenuto al Teatro San Carlo di Napoli e di Willy Ferrerò direttore d’orchestra.
La sua fama sbarcò all’estero, in particolare alla corte dello Zar Nicola II e del Re Giorgio V a Londra, ricevendo molte ricompense e onorificenze.

Fu chiamato qnche da diversi papi, come Pio X nel 1913 e Benedetto XV nel 1917. La peculiarità del Maestro Willy Ferrero musicale fu rafforzata dai ferrei studi all’Università per la Musica e le Arti Interpretative di Vienna il musicista si laureo nel 1924. Armando Travajoli negli anni Cinquanta ebbe la possibilità di lavorare e produrre molte opere musicali per temi da film, tra le quali composizioni del tema principale per il film “Due Notti con Cleopatra” e inoltre il grande Travajoli partecipò come direttore d’orchestra al Festival della Canzone Italiana di Sanremo, trionfando con l’arrangiamento della canzone vincitrice “Viole d’Autunno“.

In questo periodo Travajoli ottenne un secondo successo internazionale con un brano che divenne un hit, con il brano “Che m’è Imparato a Ffà“, lanciata poi dall’attrice Sophia Loren.

All’inizio degli anni Sessanta il musicista italiano, che in precedenza aveva collaborato ad alcuni spettacoli di rivista, fu chiamato a comporre la musica per un film scritto dal regista Pasquale Festa Campanile e Massimo Franciosa; la pellicola doveva chiamarsi “Rugantino” ma non fu realizzata, solo nel 1973 il progetto si realizzò con l’attore cantante Adriano Celentano nella parte proprio di Rugantino. Dopo il successo dell’opera cinematografica, due celebri autori teatrali Garinei & Giovannini, presero il copione dell’opera e questo lo utilizzarono per produrre la famosa opera in una commedia teatrale musicale “Rugantino”, con un successo senza precedenti di pubblico e di critica, che andò in scena per la prima volta 1962; la versione cinematografica come già detto fu presentata nel 1973.

Travajoli fu così apprezzato per le sue musiche e con Garinei & Giovannini collaborò ad altre commedie musicali, ottenendo poi altrettanti successi e riconoscimenti: da “Ciao Rudy“, a “Aggiungi un Posto a Tavola“, la canzone più suggestiva per il compositore fu “Roma nu fu la Stupida Stasera“, il testo fu scritto dall’attore Renato Rascel, questa bella canzone divenne il suo terzo Best Seller Mondiale. Travajoli inoltre ebbe l’opportunità di collaborare anche con celebri registi italiani, tra i quali, Vittorio De Sica, Marco Vicario, Dino Risi, Luigi Magni ed Ettore Scola, del quale ha musicato e composto l’intera filmografia, con le sue composizioni di colonne sonore che diventeranno celebri.

All’inizio del nuovo secolo, il Millennio, Travajoli ha ricevuto il Premio Speciale David di Donatello alla Carriera. Nel 2009 poi collabora con il grande artista italiano, il cantante Renato Zero e il 20 giugno ha partecipato, con l’artista italiano e con altri cantanti, al concerto “Corale per l’Abruzzo” allo Stadio Olimpico di Roma. Inoltre il grande direttore d’orchestra nel 2010 riceve il prestigioso Premio Federico Fellini 8 ½ per l’Eccellenza Artistica al Biest di Bari. Anche come attore compare in certe produzioni cinematografiche come nell’episodio “Guglielmo il Dentore“, quando Guglielmo Bertone interpretato dall’attore romano Alberto Sordi, cerca il professor Cutolo interpretato dall’attore Alessandro Cutolo e apre la porta di uno studio in cui stanno registrando un brano di musica leggera.

Il Maestro che dirige è proprio lui in “Ieri, Oggi è Domani“, pellicola del 1963, è l’automobilista che soccorre l’attrice Sophia Loren.
Travajoli dopo una lunga vita e carriera che l’ha portato ad essere un’artista veramente completo e annoverato dal mondo della critica internazionale e da tutte le persone che lo hanno amato e ammirato rimane unico nel suo genere per le commedie musicali. Ricorderemo Armando Travajoli per la sua professione, la sua cultura musicale che ci ha saputo trasmettere e anche per la sua cultura generale che un’artista italiano ha dato al nostro Bel Paese.

Muore nella sua casa a Roma il 1 marzo del 2013 all’età di 95 anni, come da sua disposizione il decesso verrà reso noto dalla moglie Maria Paola, a cremazione avvenuta. Lascia quattro figli avuti da altrettante relazioni.

A cura di Alessandro Poletti – Foto Repertorio

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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