Si ispiravano ad Antonio “Tony” Montana interpretato da Al Pacino nel film “Scarface”.

Non a caso in giro ad Arezzo si facevano chiamare “famiglia Montana”.  Nove le misure cautelari nei confronti di minorenni tra i 16 e i 17 anni di una baby gang che sarebbero responsabili di una serie di rapine, aggressioni per futili motivi, minacce aggravate, con l’uso di armi, coltelli, tirapugni e colli di bottiglia. I provvedimenti sono stati eseguiti dalla Polizia e la Municipale di Arezzo.

Le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica del tribunale per i minorenni di Firenze. Gli episodi sarebbero avvenuti tra il 2021 e il 2022. Le accuse associazione a delinquere, estorsioni, resistenza a pubblico ufficiale, e spaccio di stupefacenti.

Quello che ha colpito della baby gang è il fatto che fosse organizzata come una associazione a delinquere, con posizioni gerarchiche ben definite. La “famiglia Montana” era organizzata in ogni spedizione punitiva e violenta: c’era chi attirava la vittima con un pretesto, chi materialmente l’aggrediva, mentre gli altri fungevano da “palo” per avvisare circa l’eventuale presenza delle forze di Polizia.

Le aggressioni avvenivano semplicemente per dare sfogo alla violenza o per affermare la supremazia territoriale della gang in alcune parti del centro storico di Arezzo, in particolare nella zona di Piazza Sant’Agostino. Qui le aggressioni scattavano per uno sguardo “sbagliato” o solo perché il gruppo non “gradiva” la presenza di un ragazzo in una zona che sui social definivano la loro “fottuta piazza”. Sempre sui social si mostravano spavaldi  “travisati”, vestiti di nero, con armi e con l’immancabile dicitura 52100, il codice postale di Arezzo, tanto per sottolineare ed indicare che quello era il loro il territorio.

A cura di Elisabetta Turci – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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