Il campionato tocca quota undici, nel senso delle giornate disputate e non ce n’è ancora stata una dove sotto l’aspetto arbitrale sia filato tutto liscio …. o quasi.
Vero che chi perde (o non vince) un “colpevole” per la sconfitta deve trovarlo, ovviamente senza alcun mea culpa, però gli arbitri ne stanno davvero combinando di tutti i colori, tra chi dirige e chi sta al VAR ci stanno interpretazioni diverse, che magari servono a correggere una decisione sbagliata, ma perché si prendono decisione (e si interviene o no) in seguito a fatti identici e nella stessa partita?

Dipende dal colore delle maglie? Può essere, ma quando entrambe sono “pesanti” anche per chi arbitra? Rigori inventati, altri sesquipedali che invece vengono ignorati, interventi da killer impuniti ed altri alquanto normali (o non cattivi, se preferite) per cui dalla tasca esce il cartellino rosso ….
Il problema è sempre il medesimo …. non ci si capisce nulla …. e viene immediata una sensazione, ovvero che a forza di cambiare e ricambiare il regolamento …. i primi a non capirci nulla siano proprio le ex giacchette nere!
Qualcuno tra i protagonisti, gli addetti ai lavori, gli scrivani, i tifosi, ci ha capito qualcosa sul fallo di mani? Quando è rigore e quando invece si può/deve sorvolare sul tocco perché involontario o non cercato con malizia?

A forza di cambiare le norme l’unica conclusione è che si dovrebbe giocare con le braccia legate dietro la schiena, il che servirebbe pure per non alzare i gomiti, tanto lo slancio sui palloni alti non lo avrebbero neppure gli attaccanti …. anche se poi i “furbetti” della sceneggiata dovrebbero cambiare mestiere e darsi al cinema, dato che quante volte abbiamo visto un tocco sulla spalla e le mani portate sul viso del …. moribondo?

Certo se gli arbitri avessero facoltà di parola …. vuoi mettere le spiegazioni e finalmente la comprensione o i perché di certe scelte? L’esperimento era in realtà iniziato, ma è bastato nulla per polemizzare ancora di più e vuoi che torniamo nuovamente a Iuliano-Ronaldo o al Turone in fuorigioco un giorno sì e l’altro pure?
Parola o non parola, occorre che qualcosa cambi, magari partendo dal non cambiare di continuo le regole, cosa che sembra un gioco di parole (risata), ma servirebbe quantomeno per mettere dei punti fermi per chi va in campo vestito come i calciatori ma ha come arma un fischietto e due cartellini colorati; se poi non li usa come si deve che cambi mestiere.

Cambi però anche il rapporto arbitro-VAR, perché sta bene intervenire, ma non a sproposito e finalmente o sempre o mai; a tutti capita di fare plin plin, ma non nel bel mezzo di una partita, ed anche i pisolini sono vietati nel corso dei novanta e rotti minuti, altrimenti del VAR cosa ce ne facciamo?

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Lapresse

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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