Papa Francesco, durante una udienza alla quale hanno partecipato circa 900 rappresentanti dell’Uisg e delle comunità religiose femminili, ha annunciato che una Commissione di studio indagherà sul diaconato femminile nella Chiesa delle origini.

La questione è complessa e incontrerà molte resistenze: il ruolo delle donne nella Chiesa è una tematica molto sentita e l’apertura che potrebbe derivare dalla possibilità di estendere presenza e servizio nella comunità dei credenti, lascia spazio ad opinioni contrastanti.

Il Pontefice, durante un incontro in Vaticano, ha ricordato di aver chiesto tempo addietro ad un eminente studioso di chiarire quale fosse, in realtà, il ruolo e la funzione delle donne ammesse al diaconato nei primi secoli del cristianesimo. Ma tale domanda non aveva ricevuto una risposta esaustiva. Per questo il Papa ha detto di credere nell’opportunità di “costituire una commissione ufficiale che possa studiare la questione”.

“Sarebbe bene per la Chiesa chiarire questo punto. Mi esprimerò per fare qualcosa del genere”. Papa Francesco, si è detto “d’accordo a un aumento delle responsabilità a vari livelli da parte di personalità femminili, nei casi in cui non sia prevista la giurisdizione che è connessa all’ordine sacro. Questo poiché, ha sottolineato, lo sguardo di una donna può contribuire ad arricchire sia la fase di elaborazione di una decisione, sia quella esecutiva”.

Quello del diaconato costituisce il primo grado dell’ordine sacro nella Chiesa cattolica, seguito dal sacerdozio e dall’episcopato. Al diacono sono assegnati servizi particolari nella comunità cristiana come la lettura dei testi sacri, il servizio per la carità e l’amministrazione di alcuni sacramenti.

Coloro che non vedono di buon occhio questa possibile apertura al diaconato femminile, ha spiegato il cardinale Walter Kasper, temono che ciò “possa essere l’anticamera dell’ordinazione presbiteriale”

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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