Alla vigilia del viaggio a Berlino, dopo la missione parigina di lunedì, per incontrare l’omologa tedesca Annalena Baerbock, e dopo il QuestionTime alla Camera, il titolare della Farnesina, e vicepremier, Antonio Tajani chiarisce il senso della sua missione; e, se si vuole, esprime con maggior nettezza la posizione del governo, condivisa con la premier Meloni e col principale partito di maggioranza, Fratelli d’Italia. “Avere posizione diverse, idee diverse, non essere d’accordo con alcune scelte non significa mica rompere le relazioni diplomatiche. Noi esprimiamo la nostra posizione, altrimenti non sarei andato in Germania. Vado in Germania a dire che non ci convince la scelta di finanziare le Ong, che devono portare i migranti in Italia con i soldi dei contribuenti tedeschi. Se vogliono, giustamente, salvarli in mare, però li portino in Germania” ha ribadito Tajani parlando con i giornalisti alla Camera.
“Anche con la Francia sembrava irrisolvibile il problema, poi è stato risolto nel modo migliore. Con la Germania ci confronteremo, diremo quali sono i nostri dubbi e perplessità” ha aggiunto il vicepresidente del Consiglio. E a chi gli domandava se le campagne elettorali verso le elezioni europee incidono su risposte come quella arrivata da Berlino, ha chiarito: “Assolutamente sì”.
Ma il ministro degli Esteri ha anche avuto modo di tornare sulle frasi dell’esponente leghista Andrea Crippa, e vicesegretario del Carroccio, secondo cui “ottant’anni fa il governo tedesco decise di invadere gli Stati con l’esercito ma gli andò male; ora finanziano l’invasione dei clandestini per destabilizzare i governi che non piacciono ai social-democratici”.
Su queste parole Tajani ha detto che Crippa “non è un membro del governo, quindi non è quella la posizione del governo”.
A cura di Elisabetta Turci – Foto Imagoeconomica