Una folla brulicante di 1,5 milioni di pinguini di Adelia è stata scoperta nel remoto arcipelago delle Danger Islands dell’Oceano Antartico orientale.
Lo ha annunciato un gruppo di scienziati, che giudica la scoperta sorprendente, dato che a soli 160 km. di distanza, nell’Oceano Antartico occidentale, la popolazione della stessa specie è in netto declino forse a causa dello scioglimento dei ghiacci dovuto al riscaldamento globale.

Il primo censimento completo della colonia ha rivelato che le Danger Islands ospitano oltre 750mile coppie di pinguini di Adelia in età riproduttiva, più di tutto il territorio della Penisola Antartica, secondo lo studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports.
Le isole ospitano la terza e la quarta colonia di pinguini di Adelia più grandi al mondo.
La scoperta è “senz’altro sorprendente e ha reali conseguenze su come gestiamo questa regione” ha detto all’Afp una degli autori della ricerca, Heather Lynch della Stony Brook University.

Le isole, che si trovano sulla punta della Penisola Antartica vicino al Sudamerica, sono state visitate di rado e la scoperta delle maxi colonia è avvenuta grazie alle immagini dei satelliti, ha spiegato il team di scienziati da Usa, Gran Bretagna e Francia. “Si chiamano Danger Islands non a caso” ha spiegato Lynch. “Il mare nella zona è impraticabile per gran parte dell’anno e anche in piena estate è difficile sbarcare per compiere esplorazioni”. Le prima evidenza della presenza dei pinguini è emersa dai dati dei satelliti Landsat di monitoraggio terreste gestiti da NASA e US Geological Survey. Lynch e il suo team “hanno poi esaminato immagini commerciali a più alta definizione per confermare le macchie di guano rilevate dagli algoritmi sulle immagini di Landsat” ha spiegato.

Quando i dati Landsat hanno indicato la presenza di centinaia di migliaia di pinguini sulle isole “ho pensato fosse un errore”, ha confessato la scienziata. “Siamo rimasti sorpresi di aver scoperto tanti pinguini sulle isole soprattutto perchè non si sapeva che ci fossero pinguini su alcune di esse”. Alle rilevazioni è seguita una spedizione sul campo per un censimento. “Siamo stati molto fortunati nel trovare un periodo di tempo in cui il ghiaccio marino è receduto e una nave è potuta passare”. Le Danger Islands hanno subito i danni del cambiamento climatico meno che alcune zone dell’Artico occidentale e sono quasi prive di attività umana. Ma potrebbero aver comunque bisogno di protezione dalla pesca eccessiva.

Il krill, di cui si nutrono di pinguini di Adelia, si pesca nella zona. “La conseguenza più importante di questo lavoro è legato alla progettazione delle aree marine protette nella regione” ha detto Lynch. “Ora che sappiamo che questo piccolo gruppo di isole è così importante potrebbe essere protetto meglio dalla pesca”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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