Food.

Adolescenti che all’improvviso iniziano a contare le calorie, affamandosi e sfinendosi di allenamenti. Altri che accumulano di nascosto nei cassetti le confezioni di snack e merendine, altri ancora che, non appena il piatto è pulito, corrono in bagno per liberarsi. Anoressia, bulimia e binge eating sono problemi che, prima di Covid-19, erano già in forte crescita, e non solo fra le ragazze. Gli specialisti segnalavano casi sempre più precoci, anche al di sotto dei 12 anni. Ma con Covid-19 le cose sono peggiorate. E’ la fotografia dell’Istituto Superiore di Sanità secondo cui, questi disturbi rappresentano un problema di salute pubblica in costante crescita nei paesi industrializzati; in Italia coinvolgono circa 3 milioni di persone e rappresentano la prima causa di morte fra gli adolescenti, dopo gli incidenti stradali.

I dati pubblicati in occasione del XI Giornata del “Fiocchetto Lilla” per sensibilizzare l’opinione pubblica sui disturbi dell’Alimentazione e della Nutrizione. L’emergenza Coronavirus ha aggravato ulteriormente la situazione: la Società Italiana per lo Studio dei Disturbi del Comportamento Alimentare stima infatti che gli ultimi 19 mesi hanno registrato un incremento del 40% di nuovi casi e una crescita pari al 50% di richieste di prima visita per i Disturbi del Comportamento Alimentare . Fino a non molti anni fa, di disturbi alimentari non si parlava o se ne parlava poco; si pensava fossero capricci o indicatori di personalità egocentriche e manipolatrici. Oggi tali disturbi sono la punta di un iceberg, un sintomo, certamente molto serio, che accompagna, esprime, un dolore profondo: ansia, paura, insicurezza, senso di fallimento.

A cura di Elena Giulianelli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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