Andrea Ubbiali. Dalla provincia bergamasca alla Tv italiana ed ora con il suo brand cittadino del Mondo.

Quali sono i modelli a cui ti ispiri?
Il concetto di ispirazione lo trovo abbastanza vago, non credo che ci sia una formula reale. Io normalmente parto dalle mie passioni. Amo l’arte: pittura, scultura e architettura, ma il punto di partenza è certamente l’osservazione del quotidiano, l’accostamento di forme e colori. Può colpirmi un’ombra che vedo con la coda dell’occhio, un lampo di luce riflesso nel vetro di una macchina che proietta una forma sul muro, in quel momento mi dico «guarda che bello», chi mi sta accanto resta meravigliato. Delle linee che si intersecano scatenano la mia fantasia e ne nasce un abito o accessorii che diventerà reale: è una vera e propria magia.
A volte, camminando, mi fermo, prendo appunti, note vocali. Non cerco l’ispirazione, arriva nei momenti più strani ed impensati. A volte può arrivare perfino da un suono che insieme ad un ombra diventano “reale creazione”.

Qual’è la tua clientela?
Uomini e donne attenti ai particolari, che voglio essere loro stessi e non rappresentare un brand vistoso; sono star del Jazz, attori di teatro, premi oscar o amici artisti. Un abito sartoriale è parte di chi lo indossa, potrei dire che è come un tatuaggio, non esiste una clientela specifica, ma una tipologia caratteriale, chi desidera una creazione sartoriale possiede una personalità spiccata e sa distinguersi senza eccedere.

Come si costruisce un abito o capo d’abbigliamento sartoriale?
Partendo dall’idea del cliente, elaboro una serie di progetti che poi calibro sul viso e sul corpo. Una camicia “sartoriale” è l’espressione massima della personalizzazione e dell’esclusività, non ci sono limiti: intarsi, incastonature di pietre preziose, qualsiasi linea è realizzabile purché si rispettino alcune regole basilari.
Dalle mie mani prende forma così una camicia creata su misura che riprende le origini dell’alta sartoria italiana tradizionale portandola nel mondo in modo rivisitato e ‘fondendola’ con tecnologie all’avanguardia al fine di dare vita a qualcosa di realmente unico. Quello che si indossa, come ad esempio, un braccialetto o una collana di bjgiotteria, è dunque molto più che un semplice accessorio, è un oggetto unico dedicato a tutti coloro che vogliono sentirsi speciali senza essere costretti a sottomettersi alle regole del mercato o ai trend del momento. Niente logo in vista come elemento identificativo per sottolineare l’individualità del cliente. Un un viaggio che intreccia nuove connessioni riflettendosi nell’altro.
Opere d’arte, oggetti di design, innovazioni, meraviglie tecnologiche, questo è il vasto mondo dell’azienda creativa Andrea Ubbiali Couture.

Andrea Ubbiali Couture è un hub?
Si, per vivere l’esperienza della moda come elemento di valorizzazione del volto e del corpo della persona. L’abito così come l’accessorio diventa il primo ed intimo approccio con il mondo. Tendo a presentare creazioni artigianali che rispecchiano la passione ed il desiderio di indossare forme nuove, giocando con i colori.

Una tua citazione recente?
“L’avventura è nello sguardo che sa alzare gli occhi e vedere lontano” cit. Andrea Ubbiali.
Tutti noi vorremmo realizzare i nostri sogni, ma solo in pochi ci riescono. Perché?! Te lo sei mai chiesto? Cos’è che fa la differenza? La fortuna? Il talento? I geni?
Senza dubbio questi elementi giocano un ruolo importante nella strada verso il successo, ma sono molto meno determinanti di quanto ci vogliano far credere, o di quanto noi stessi vogliamo credere.
In fondo, pensare che si possa realizzare i propri sogni solo grazie ad una botta di cubo o ad un patrimonio genetico adatto è un gran sollievo. Se dipende tutto dalla sorte e dai geni, tanto vale non impegnarsi più del dovuto, tanto vale fare il minimo indispensabile, tanto vale arrenderci al nostro destino. Giusto?

Un perdente trova sempre una scusa. Un vincente trova sempre una strada. Sei d’accordo?
Sì. Fortuna. Talento. Geni. Sono le scuse preferite dei frignoni. Non fraintendermi, non ho mai pensato che questi elementi non possano semplificarci la vita, ma a volte, più ci rendono la vita semplice e più ci allontanano dai nostri sogni. Molto interessante a tale riguardo è l’analisi sul talento sportivo che fa Pietro Trabucchi nel suo libro “Resisto, dunque sono“: nella sua esperienza di psicologo dello sport, a volte, il talento rappresenta uno svantaggio per gli sportivi. I piccoli campioncini infatti, abituati a vincere senza particolari sforzi nelle gare giovanili, non sono poi disposti ad impegnarsi in allenamenti estenuanti nel passaggio alla carriera professionale.
Per “sostenere” il successo abbiamo dunque bisogno di sviluppare muscoli abbastanza forti, e per sviluppare questi “muscoli” abbiamo bisogno delle difficoltà, dei limiti e delle sfide.
Se vuoi raggiungere traguardi ambiziosi non devi limitarti a desiderarlo: devi volerlo con ogni grammo del tuo essere. Il tuo deve essere un desiderio ardente. Quando provi un desiderio di questo tipo smetti istantaneamente di raccontarti scuse. Ti assumi le tue responsabilità e fai di tutto per trovare una strada verso i tuoi sogni. È come il bisogno di respirare: lotteresti fino all’ultimo pur di respirare.

“I limiti esistono soltanto nell’anima di chi è a corto di sogni” – Philippe Petit. Ti va di spiegarci il tuo punto di vista?
Certamente. Parlando con la gente, una cosa che ho notato è che non sono in molti ad avere un sogno realizzabile, un obiettivo da raggiungere e che permetta di trovare la felicità. Non è difficile credere che queste siano anche le persone che denigrano costantemente le tecniche per sfruttare la mente e migliorarsi continuamente: ovvio, non le hanno mai provate! Inseguire un sogno è invece molto importante, perché è il modo migliore di attingere alla motivazione necessaria per perseguire uno scopo. Ok, questo l’abbiamo sentito tutti almeno una cinquantina di volte, ma qual è la ragione che sta sotto all’importanza dei sogni? La mente umana funziona un po’ come una bilancia quando deve decidere se compiere o no una determinata azione: pesa vantaggi e svantaggi. Se i primi superano i secondi l’azione verrà compiuta, altrimenti no. Problema: il cervello non è una calcolatrice, ma un elaboratore di emozioni. I vantaggi e gli svantaggi vengono calcolati in base alle emozioni che suscitano in un determinato momento, e non secondo un criterio oggettivo. Ciò significa anche che i pesi sulla bilancia delle emozioni variano continuamente (ed è per questa ragione che, ad esempio, si prova il rimorso del “se l’avessi fatto quando potevo”).

Per quanto possa sembrare una seccatura, in realtà questa elasticità della mente rappresenta un’opportunità non da poco: la si può infatti influenzare con le giuste tecniche. La maggior parte delle persone non ha idea di come farlo, e quindi si lasciano influenzare dagli eventi. Con un po’ di pratica, invece, si può dare la giusta direzione alla propria vita.

Parlando di progetti futuri cosa ci racconti?
Sto lavorando per le spose con l’arrivo della stagione primaverile le cerimonia raddoppiano e di conseguenza anche la richiesta
di abiti così come accessori sposa e addirittura ristornati e catering con la sezione Andrea Ubbiali Couture Home Living ovvero quella dedicata alla casa , per il resto sono al lavoro per il festival del cinema di Cannes e l’amfar party di Antibes , il mio brand è stato inserito fra i “selezionati” a cui modelle e attrici possono accedere per scegliere eventuali look da indossare alla manifestazione, per il resto top secret.

A cura di Ilaria Solazzo – Foto Redazione

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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