Andrea Lo Vecchio cantautore e autore di tanti brani che hanno cantato i nostri vari cantanti e portati al successo da Raffaella Carrà con Rumore, da Roberto Vecchioni con Luci a San Siro, al brano E Poi… portata al successo da Mina.

Un autore con la lettera a Maiuscola di brani indimenticabili che oggi non ci sono più.
Autori che scrivevano i testi per le canzoni che avevano e hanno avuto una metrica e anche un senso di prova in quel momento.
Le storie che si dipanano nella mente e che vengono scritte per poi farle diventare canzoni, possono essere esperienze realmente vissute oppure immaginate.

Il testo di una canzone è come un testo poetico, infatti uno dei nostri cantanti che più sono stati amati dal pubblico e da ricordare è Fabrizio De Andre, indimenticabile per i suoi testi e per le sue ballate. Egli è stato definito dalla critica italiana il cantautore poeta.

Ma Andrea Lo Vecchio appartiene certamente a quella generazione di autori, che ha fatto grande la nostra canzone italiana.
Questo artista e da annoverare insieme ad altri autori e c’è ne sono tanti, da Mogol, Cocciante, Bertoli, Rino Gaetano, Nomadi, Celentano, Di Capri, Branduardi, Battisti, Bennato, Bertoli, Bindi, Califano, Caposela, Concato, Paolo Conte con il suo fratello.

https://youtu.be/V6oryEBGU2I

Ma ritornando all’autore milanese, Andrea Lo Vecchio nato a Milano il 7 ottobre del 1942, si affacciò sulla scena musicale nei primi anni Sessanta come cantautore, partecipando a vari concorsi canori, fino ad ottenere nel 1963 un contratto con la CBS Records, con la succursale a Milano, che lo fece debuttare permettendogli di pubblicare le prime sue opere in 45 giri.
Partecipò poi al Festivalbar nel 1964 con la canzone Dorme la Città, e nello stesso anno recitò perfino nel Musicarello, nome dato negli ambienti romani a un sottogenere cinematografico italiano, che aveva due caratteristiche fondamentali, la prima consiste nel mettere in scena un cantante di fama e il suo nuovo album discografico; la seconda è il riferimento costante alla moda e alla gioventù in versione vagamente polemica nei confronti dei matusa, il titolo del film Soldati e Caporali del regista Mario Amandola, interpretando la stessa canzone; l’autore aprì successivamente a Milano un locale, un Cabaret, “Le Chochard”, in cui si esibiranno tra gli altri, Bruno Lauzi, i Gufi e Cochi e Renato.

L’anno seguente, nel 1965, Andrea Lo Vecchio partecipò al Cantagiro, con la canzone La Ragazza di Reggio Emilia; sempre nello stesso anno conobbe il cantate e professore di liceo Roberto Vecchioni e da questo sodalizio i due iniziarono una collaborazione artistica che li porterà a scrivere canzoni per moltissimi artisti: Gigliola Cinguetti, Mal, Fausto Leali, Ornella Vanoni.

Continuò però l’attività di cantautore e nel 1967 pubblicò il suo primo album, Storie d’Amore, con i testi scritti dal cantante Roberto Vecchioni; nello stesso anno partecipò con il brano Ho Scelto Bach al Festivalbar nel 1967.
Andrea Lo Vecchio ottenne un buon successo come autore nel 1968 con il brano Sera Che, interpretata dalla cantante Gigliola Cinguetti, il brano si classificò all’ottavo posto, al Festival di Sanremo nel 1968. In realtà Lo Vecchio in questo periodo partecipò spesso al Festival di Sanremo, nel 1970 si presentò come autore della canzone L’Addio, interpretata da Michele e Lucia Rizzi, che però non arrivò in finale.

Un anno dopo l’autore milanese insieme all’amico Roberto Vecchioni scrisse la canzone, Ho Perso il Canto, un brano interpretato da Rossano, che però non riscosse alcun successo.
Pochi mesi dopo, sulla stessa musica, nacque il testo di Luci a San Siro, che fece conoscere al grande pubblico il cantante e professore di liceo Roberto Vecchioni.

Nello stesso anno, su una melodia di Reberto Parenti, la coppia Lo Vecchio – Vecchioni scrisse il testo di Donna Felicità, interpretata e portata al successo dal complesso dei Nuovi Angeli.
Andrea Lo Vecchio ritornò a Sanremo alla manifestazione canora nel 1973, e con un brano nuovo dal titolo Una Cosa Grande, canzone interpretata da Lara Saint Paul.

Nello stesso anno Andrea Lo Vecchio stabilì un sodalizio con il chitarrista Shel Shapiro, ex componente del gruppo inglese dei Rocks: insieme scrissero il testo della canzone E Poi… portata al successo dalla cantante Mina.
L’anno dopo, l’autore scrisse il brano dal titolo Help Me, portato al successo dal complesso dei Dik Dik.
Questo brano racconta la storia di una morte di un’astronauta perdutosi nello spazio, il brano realizzato non era altro che una falsa riga del brano celebre Space Oddity, cantato dal cantante David Bowie.
Lo stesso brano verrà pubblicato dal gruppo di Elio e le Storie Tese, che verrà eseguito da loro già da alcuni anni in concerto, brano tratto dall’album Perla.

Come solista Andrea Lo Vecchio passò alla label Durium Records, una etichetta fondata da imprenditori milanesi e partecipò con un suo brano dal titolo 30 anni FA, un disco per l’Estate nel 1973, venendo purtroppo eliminato.
Quasi alla fine degli anni Settanta l’autore prosegue la sua vita artistica, nel 1975 si dedicò all’attività discografica fondando con Detto Mariano ed Enzo Scimè una label, la Love.

Ritorna al Festival di Sanremo nel 1977, con il brano Dedicato a Te interpretato dal cantante Santino Rocchetti, autore della musica. Un anno dopo nel 1978 Andrea Lo Vecchio ritornò alla CBS Records e pubblica il brano Lì e con questo partecipò nel 1978 al Festivalbar. Nello stesso anno fu intensa l’attività per Andrea Lo Vecchio di autore e interprete di sigle musicali di cartoni giapponesi, tra cui Bia, la Sfida della Magia, Sally si Sally ma, Judo Boy e molte altre sigle, ma anche una sigla di un cartone animato americano, dal titolo SilverHowks.
Realizzò anche Jingle, brevi motivi musicali che annunciano o accompagnano uno spot pubblicitario trasmesso da mezzi di comunicazione Radio o Televisivi, scrisse per il teatro e compose numerose colonne sonore.

Dagli anni Settanta Andrea Lo Vecchio fu autore anche di programmi televisivi di successo, tra i quali Canzonissima, Premiatissima, Drive In e Serata d’Onore, Furore, Tale Quale Show.
Nel 1996 ricevette ad Aulla in provincia di Messina, per il testo del brano Luci a San Siro il Premio Lumezia, rassegna musical-letteraria, tenuta a battesimo dalla scrittrice Fernanda Pivano.

Nel nuovo Millenio, nel 2017 vide il suo ritorno in Rai. E nello stesso anno firmò con Mario Biondino la commedia teatrale Qualcuno di Troppo, nel cast dello spettacolo anche l’attore Andrea De Rosa.
Andrea Lo Vecchio è morto all’età di 78 anni, per problemi dovuti al Covid-19.

A cura di Alessandro Poletti – Foto Ansa

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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