Aumentano gli episodi di violenza, i feriti tra i tifosi, le forze dell’ordine, e gli steward, seicento gli episodi nei quali sono stati aggrediti gli ufficiali di gara. Il calcio italiano è ancora un malato grave, nonostante le migliaia di Daspo, le barriere innalzate, i 200mila operatori di polizia impiegati ogni domenica dentro e fuori gli stadi.

Questa è la sintesi del rapporto annuale dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive del ministero dell’Interno che fotografa la situazione e rileva chiaramente “un salto di qualità nel livello di pericolosità”. Un rapporto relativo alla stagione 2014/2015 nel quale l’unico elemento positivo è rappresentato dalla serie A con tutti gli indicatori in calo tra i campionati professionistici.

Siamo di fronte ad una situazione di luci e ombre – scrive l’Osservatorio nazionale – evidenziando che se la recrudescenza delle forme di violenza riferita a tutti i campionati appare limitata, con un incremento del 4,5% degli incontri con feriti, ben più ampia risulta quella rilevata nei soli campionati professionistici, con un aumento del 22%. Ciò ha dimostrato un vero e proprio salto di qualità nel livello di pericolosità, con un aumento degli atti illegali all’interno degli impianti, dovuto in particolare al largo uso di artifizi pirotecnici.

Di positivo – ha dichiarato il capo della polizia Alessandro Pansa – c’è che quest’anno le cose vanno meglio, anche se il tasso di violenza negli stadi è sempre troppo elevato rispetto a quello che dovremmo avere per uno sport di divertimento. Trend positivo confermato anche negli ambiti stradali e ferroviari, ove si evidenzia l’assenza di incidenti significativi ed un ridottissimo numero di episodi di intemperanza.

Altro dato confortante il fatto che le risorse impiegate in più in questa prima parte della stagione 2015/2016, soprattutto in termini di uomini e controlli, hanno fatto diminuire il numero dei feriti e degli incidenti. Nella scorsa stagione sono stati monitorati complessivamente 2732 incontri di calcio, tra cui 381 di serie A, 472 di serie B e 1163 di Lega Pro.

I numeri dicono che gli incontri con feriti sono aumentati del 22%, passando da 59 a 72. Ma se si guarda il dato di due anni fa (43), l’aumento è del 67%. E se in serie A sono diminuiti del 17,9%, l’incremento in serie B è stato del 84,6% e in Lega Pro del 128,5%. I feriti tra i civili sono saliti del 18,8% (meno 23% in serie A), con un più 128% in serie B (da 14 a 32) e un più 233% in Lega Pro (da 3 a 10) rispetto alla stagione precedente.

L’aumento dei feriti, messi a confronto con la stagione 2012/2013, è del 60% e questo dato crea un nuovo campanello di allarme negli stadi.

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Ansa

scrivi a [email protected]

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui