“Non ci abbiamo capito niente, a un certo punto è crollato tutto, e ci siamo ritrovati per terra” ha raccontato uno degli addetti ai lavori di quel maledetto ponte ai soccorritori intervenuti ieri sulla A14 a Camerano (Ancona), tra le uscite di Loreto e Ancona Sud.

Tutto è avvenuto in pochi istanti: alle 13:00 di ieri, mentre tre operai della ditta Delabech stavano sollevando la campata del ponte con dei martinetti, qualcosa è andato storto e il ponte è letteralmente crollato sull’autostrada sottostante. Ma cosa è andato storto? Si è trattato di un errore umano, di un cedimento strutturale? A queste e ad altre domande dovrà rispondere la commissione ispettiva di esperti del dicastero nominata dal Ministro Delrio.

Mentre si aspetta con ansia che venga fatta luce su quanto accaduto, si piange anche la morte di una coppia, Emidio Diomede, 60 anni, e Antonella Viviani, 54, di Spinetoli (Ascoli Piceno) che viaggiavano proprio in quel momento a bordo della loro auto. I due sono andati a sbattere con estrema violenza contro le macerie del cavalcavia.

Gli operai che stavano eseguendo i lavori, invece, sono rimasti feriti in maniera non grave, nonostante siano precipitati da un’altezza di circa 7 metri.

La polizia stradale ha reso noto nelle scorse ore che, dopo una notte passata a trasferire il materiale del ponte fuori dall’asse stradale, sono state riaperte entrambe le carreggiate dell’autostrada.

Poco dopo il crollo del cavalcavia, Autostrade per l’Italia aveva parlato di “un tragico incidente non prevedibile, determinato dal cedimento di pile provvisorie su lavori di innalzamento del cavalcavia necessari per ripristinare l’altezza dell’opera rispetto al nuovo livello del piano autostradale, dopo l’allargamento dell’autostrada a tre corsie. Non si tratta dunque del cedimento strutturale”. Questa mattina, attraverso una nota, la società ha comunicato di aver domandato “con estrema urgenza alle aziende che hanno progettato ed eseguito i lavori una relazione dettagliata su quanto accaduto, per accertare eventuali errori umani e valutare possibili azioni a tutela”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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