Antonio VANACORE, tecnico in seconda della Cavese (Girone C della Lega Pro), è morto a causa del Covid, dopo più di venti giorni di lotta, vana, dato che il maledetto virus se lo è portato via, come troppe altre persone, in Italia e nel Mondo, il primo del mondo del calcio professionistico nazionale.

Vanacore, 45 anni, era il secondo di Mister Campilongo, tornato sulla panchina nello scorso dicembre; calciatore cresciuto nel Napoli, aveva disputato quasi 500 partite con le maglie di Benevento, Catanzaro, Casertana, Juve Stabia, Real Marcianise, Potenza, per poi intraprendere la carriera di allenatore, affiancando come detto, Salvatore Campilongo.

Colpito dal Covid insieme ad altri 24 tesserati della Cavese, tra staff e dirigenti, Vanacore era ricoverato presso l’Ospedale di Frattamaggiore, dove le sue condizioni si sono via via aggravate, tanto da indurre i medici a trasferirlo in rianimazione, intubato e sedato, con organi interni compromessi, fino appunto al decesso di ieri.

La squadra ha saputo della morte di Vanacore durante il trasferimento a Catanzaro, dove oggi avrebbe dovuto incontrare la formazione locale, e si può immaginare lo sconforto del gruppo appena appresa la tragica notizia; naturale il rinvio della gara, che verrà disputata il prossimo 24 marzo.

Così anche il pallone piange il proprio morto e pensare che sia nella passata stagione, che in questa, c’è ancora chi fa finta di nulla e vorrebbe imporre di giocare come nulla fosse e chissà cosa dirà di fronte a questa tragedia, anche se l’importante è il business, i propri meschini interessi, davanti a tutto e tutti, compresa la morte.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Persemprenapoli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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