Newly hired Cesena's Japanese defender Yuto Nagatomo shows to photographers the team scarf during his official presentation, in Cesena, Italy, Wednesday, July 14, 2010. Nagatomo signed a two-year contract with the soccer club. (AP Photo/Marco Vasini)

A Cesena è passato veloce come il fulmine, o come le sue corse su entrambe le fasce, ma sicuramente l’esterno giapponese Yuto Nagatomo merita lo spazio della nostra consueta rubrica.

Nato a Saijo il 12 settembre 1986, Nagatomo cresce nell’Higashi Fukuoka, formazione della scuola superiore dove studia, poi si trasferisce all’Università Meiji, dove oltre a giocare si laurea in Economia politica (giusto come da noi ….); nel 2007 passa al FC Tokio, dove si mette presto in luce, tanto da esordire in Nazionale nella primavera del 2008.

Fisico minuto (è altro 170 centimetri), Yuto è però bravo tecnicamente, intelligente tatticamente, ambidestro, e con una grandissima resistenza fisica, che lui attribuisce al consumo di umeboshi (prugne marinate in salamoia); le sue caratteristiche si adattano benissimo in fase di spinta, riuscendo grazie alla sensibilità di entrambi i piedi, a mettere a disposizione degli attaccanti preziosi cross.

Professionalmente poi, Nagatomo, è un esempio di serietà ed impegno e si fa benvolere dai compagni per disponibilità ed allegria.

Nell’estate 2010, dopo un Mondiale in cui si mette spesso in luce (nella Nazionale allenata dal romagnolo Alberto Zaccheroni), il Cesena gli mette gli occhi addosso e lo porta in riva al Savio, nella formazione che torna in Serie A dopo diciannove anni ed è allenata da Massimo Ficcadenti.

Nagatomo è al Cesena in prestito con diritto di riscatto, e presto diventa un beniamino viste le sue caratteristiche calcistiche ed umane, che fanno si che venga riscattato già a gennaio per 1,7 milioni di euro; partito nello stesso mese per giocare la coppa d’Asia con la propria Nazionale (che il Giappone vince anche grazie all’assist che in finale Nagatomo fornisce a Tadanari Lee), Nagatomo non torna però a Cesena, perché il bianconeri lo cedono in prestito all’Inter, in uno scambio con Davide Santon.

Anche in nerazzurro Nagatomo si mette in luce e nell’estate successiva il Cesena incassa per la sua cessione definitiva ben 6,5 milioni, oltre ai cartellini di Garritano e Caldirola; indubbiamente un affare per la Società romagnola i quasi cinque milioni in contanti guadagnati grazie alle sole sedici presenze del nipponico.

Il resto della carriera di Nagatomo trascorre nell’Inter, tra alti e bassi non di rendimento ma di presenze, visto che dopo Mazzarri, né con Mancini, né con tutti i successori che si alternano sulla panca interista a seguito degli insuccessi che sono ben più numerosi delle gioie, il giapponese trova continuità, tanto da decidere, nel gennaio scorso, di accettare l’offerta del Galatasaray e trasferirsi senza troppi rimpianti in Turchia, dove vince lo Scudetto e viene riscattato per 2,5 milioni di euro.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Valerio Casadei

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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