Nel precedente appuntamento abbiamo ricordato il bomber Gianni Comandini e questa volta parliamo del suo “gemello”, ovvero, Mattia Graffiedi, pure lui romagnolo doc, essendo nato a Cesenatico il 26 maggio 1980.

Mattia approda al Cesena giovanissimo e dopo la trafila delle giovanili esordisce in Serie B nella stagione 1998/99; quindici presenze e quattro reti lo mettono in risalto, anche considerando la giovanissima etĂ  e le caratteristiche di attaccante veloce ed agile, che ne fanno una seconda punta esterna di grande affidamento, pur se sa destreggiarsi bene anche al centro dell’attacco.

Come Comandini, il Milan lo segue attentamente e lo acquista, in comproprietĂ , al termine della stagione, valutandolo la bella cifra di quindici miliardi.

In rossonero però Graffiedi non dovrebbe restarci, ma rifiuta il prestito al Verona e poi si infortuna al ginocchio, cosa che lo costringe a restare fermo per tutta la stagione; evidentemente il rossonero non porta gran che fortuna agli ex cesenati, visto, come già ricordato, che anche la stagione di Comandini non è delle migliori.

Nella stagione successiva Mattia approda a Terni, dove però la concorrenza dei vari Grabbi, Borgobello e Miccoli fa si che non scenda mai in campo, tanto da decidere di ritornare, nel mercato di gennaio, al Cesena, dove ritrova finalmente un posto da titolare e la possibilità di rilanciarsi.

Nell’estate 2001 è Napoli, in prestito dopo il rinnovo della comproprietĂ  tra Cesena e Milan, la nuova destinazione di Mattia, che sotto il Vesuvio totalizza venticinque presenze e tre reti, disputando finalmente una stagione in cui riesce a ritrovare continuitĂ  e rendimento.

La valigia però è sempre pronta e nell’estate 2002 Graffiedi passa all’Ancona di Gigi Simoni, a fare da spalla al bomber Maurizio Ganz; sul Conero, Mattia disputa una buonissima stagione, contribuendo con trentasette presenze e nove reti alla promozione in A dei biancorossi, segnalandosi tra i migliori attaccanti in circolazione nel torneo cadetto e rilanciando ambizioni che parevano un po’ sopite.

Acquistato definitivamente dal Milan, Graffiedi non smette però di girovagare per lo stivale, dato che il suo ex allenatore Alberto Cavasin, lo chiama a Firenze, nuovamente in serie B, dove affianca Riganò e dove disputa ancora una stagione da protagonista; quaranta presenze ed otto reti non bastano però per essere riscattato dai viola ed ecco quindi l’ennesimo prestito, questa volta al Siena, dove ritrova Simoni e dove resta sino a gennaio, ovvero sino all’esonero del tecnico che bene lo conosce ed in mezzo alla contestazione dei tifosi insoddisfatti del suo rendimento.

Modena è il nuovo approdo di Graffiedi, che veste il gialloblu emiliano per una stagione e mezzo, prima di approdare a Trieste per un’altra stagione e mezza, trasferendosi poi, nel gennaio 2008 a Grosseto, sempre in cadetteria.

nell’estate 2008 la Triestina lo acquista definitivamente, per cederlo però immediatamente al Piacenza, voluto da Stefano Pioli, suo allenatore al Modena; con i piacentini Graffiedi disputa una buona prima stagione, ma nella seconda, e nella terza, gli infortuni lo tengono per molto tempo lontano dal campo, senza però impedirgli di mettere spesso in mostra quelle doti che ne avevano fatto una grande promessa.

Rimasto senza contratto, Graffiedi approda a Gubbio, sulla cui panchina siede uno dei suoi mentori: Gigi Simoni, che gli da fiducia e lo manda in campo ventitrĂ© volte, con sei reti all’attivo, che però non bastano per evitare la retrocessione in C.

Cesena è nel destino di Graffiedi e, nell’estate 2012, ecco il nuovo ritorno in bianconero; nel destino di Mattia però ci sono anche gli infortuni ed a maggio 2013 è il legamento del ginocchio sinistro a cedere, facendogli chiudere di fatto la nuova esperienza in bianconero.

Nel settembre successivo Graffiedi firma per il San Marino, ma il ginocchio gli crea problemi e dopo sole sei presenze deve arrendersi e chiudere una carriera ricca di trasferimenti e di infortuni, quelli che molto probabilmente gli hanno impedito di confermare tutte le belle promesse purtroppo mantenute solo in piccola parte.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Valerio Casadei

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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