E’ l’estate 1974, il Cesena ha appena disputato il suo primo campionato in Serie A con un lusinghiero undicesimo posto e per rinforzare la rosa arriva dal Foggia il centrocampista Giorgio Rognoni, modenese, nato il 26 ottobre 1946.

Cresciuto nel Modena, Rognoni si mette in mostra in prima squadra gialloblu, nel triennio 64/67, quando approda al Milan di Rivera; giocando nel medesimo ruolo dell’”Abatino”, è ovvio che Giorgio faccia fatica a conquistare il posto fisso, ma le sue caratteristiche gli permettono di adattarsi in altri ruoli del centrocampo e di poter giostrare senza problemi anche all’ala destra.

Quattro stagioni al Milan gli permettono di vincere praticamente tutto ciò che è possibile nel calcio, dallo Scudetto alla Coppa delle Coppe, dalla Coppa Campioni all’Intercontinentale, e pazienza se le presenze sono cinquantaquattro (si giocava comunque molto meno di adesso), correlate da tre segnature.

Trasferitosi al Foggia, Rognoni torna ad essere protagonista ed è tra i principali artefici della promozione in A dei Satanelli alla fine della stagione 1972/73; con la maglia dei pugliesi, Rognoni disputa novantaquattro incontri e segna quattordici reti.

Arriva poi, come detto, il trasferimento a Cesena, dove Rognoni si aggrega al gruppo allenato da Eugenio Bersellini, che gli affida la maglia numero dieci e le chiavi della formazione bianconera; titolare inamovibile, Rognoni va a segno alla seconda giornata, quando il Cesena batte in casa la Ternana per 2-1, con reti di festa, il raddoppio di Rognoni ed il gol della bandiera di Panizza.

Il campionato scorre da previsioni, con il Cesena che si mantiene in acque tranquille e Rognoni che giostra con la sua caratteristica andatura “caracollante” e torna al gol alla ventottesima, nel 2-2 casalingo contro il Cagliari, per poi ripetersi alla trentesima ed ultima giornata nella sconfitta (2-3) di Bologna.

Finito nuovamente all’undicesimo posto, il Cesena cambia allenatore, con Marchioro che prende il posto di Bersellini, ma nonostante diversi arrivi tra cui quello del regista, ex Campione d’Italia con la Lazio, Mario Frustalupi, Rognoni continua la sua corsa in quella che sarà la stagione più bella dell’intera storia Cesenate.
A fine campionato infatti è Coppa UEFA ed il Cesena festeggia un risultato inaspettato, con Rognoni ancora tra i protagonisti ed un’intera regione in festa.

Iniziata e subito terminata l’avventura UEFA nello sfortunatissimo scontro con il Magdeburgo, il Cesena incorre in una stagione nerissima e torna, ultimo in classifica, in cadetteria nonostante il grande impegno di tutti i giocatori, Rognoni compreso.
Per il nostro protagonista, la B non è un problema e la stagione 1977/78 lo vede sempre presente nelle trentasei giornate del campionato che il Cavalluccio termina all’ottavo posto e che vede Rognoni lasciare la Romagna per la Toscana, con l’arancione della Pistoiese con cui disputerà cinque stagioni prima di appendere le fatidiche scarpette al chiodo.

Purtroppo il destino che gli ha regalato anni splendidi con l’amato pallone, gli gioca uno scherzo terribile, quando gli viene diagnosticata una forma di sclerosi laterale amiotrofica, la famigerata SLA, che ne causa la morte prematura il 20 marzo 1986, quando ancora deve compiere i quarant’anni.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Vittorio Calbucci

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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