A volte ritornano ed in questo caso dopo un biennio da calciatore, Alberto Cavasin, nato a Treviso il 9 gennaio 1956, in riva al Savio ci è tornato per una fugace seduta sulla panca del Cavalluccio.

Il primo approdo di Cavasin a Cesena avviene nell’estate del 1986, quando alla guida dei bianconeri c’è Bruno Bolchi e si tenta il ritorno in Serie A; difensore della generazione di quelli che se non era il pallone era la gamba, Cavasin è certamente un acquisto di sicuro rendimento, anche perchè dall’alto dei suoi trent’anni non manca certo d’esperienza, accumulata in quasi trecentocinquanta presenze, partendo dal Treviso sino all’ultima maglia vestita, quella del Bari.

E’ proprio da Bari che Alberto arriva a Cesena e risulta tra i più presenti in un campionato che vede i bianconeri terminare al terzo posto, con il conseguente ritorno nella massima serie; quel Cesena è un mix di giovani e “vecchietti” che ci sanno ancora fare ed i risultati premiano la società come meglio non poteva essere.
Nella stagione successiva, sulla panca bianconera approda Alberto Bigon ed è un bellissimo campionato quello cesenate, con un nono posto finale inaspettato quanto meritato; è anche l’ultimo in bianconero di Cavasin, che al termine della stagione decide di avvicinarsi a casa e finisce al Padova, dove, dopo un biennio appenderà le scarpette al chiodo ed inizierà la sue seconda vita calcistica, quella di allenatore.

Passano gli anni e nel novembre 1998, il Cesena, neopromosso in B alla guida del compianto Corrado Benedetti, si trova in cattive acque; solo quattro punti (frutto di altrettanti pareggi) sono nel carniere della classifica bianconera e, pur a malincuore, il Presidente Lugaresi, decide di dare un colpo di sterzo e chiama Cavasin, reduce da un biennio a Fiorenzuola, per cercare di raddrizzare la baracca.

Il girone d’andata vede le cose migliorare ma senza che arrivino gli effetti desiderati, quelli che invece emergono nel ritorno, dove il passo bianconero è decisamente migliore, con una salvezza non larghissima, ma anche quasi mai a rischio; il tredicesimo posto non lascia certo soddisfatti, ma viste le premesse, non si può certo dire che Cavasin non abbia portato a termine il proprio compito al meglio.

Ci starebbe la conferma, ma Lugaresi decide di affidare la panchina del Cesena al già ricordato Walter Nicoletti e per Cavasin c’è l’approdo a lecce, dove con la neopromossa società giallorossa ottiene due salvezze consecutive e la Panchina d’oro, proprio nel 1999/2000.

Da lì in avanti sarà un girovagare per mezza Italia e addirittura uscire dai confini nazionale per gli svizzeri del Bellinzona e gli inglesi del Leyton Orient, finendo, nel dicembre 2017 al Sant’Arcangelo, dove resterà però solo sino al 26 marzo 2018, quando viene esonerato, con la squadra al penultimo posto della Serie C.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Valerio Casadei

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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