MASSIMO GARAVAGLIA MINISTRO TURISMO

Dopo due anni segnati dalle restrizioni per contenere la diffusione della pandemia, arrivano incoraggianti segnali di ripresa dal settore turismo. Prova i numeri decisamente incoraggianti di 25 aprile, 1 maggio e prima ancora della Pasqua con gli italiani che hanno scelto di restare nel Belpaese e gli stranieri che, finalmente, iniziano a tornare.

Paradosso turismo, cresce la domanda
Eppure, non sono poche le strutture che in vista della bella stagione faticano a riaprire. Il perchè? E’ presto detto: all’appello mancano gli stagionali, dai receptionist ai cuochi passando per i camerieri che, in scia agli stop forzati dell’ultimo periodo che hanno pesantemente penalizzato il settore, si sono “riposizionati“. Il risultato è che a fronte di una domanda crescente mancano le figure richieste. Una questione che somiglia ad un paradosso che è stata sollevata nelle scorse ore dallo stesso Ministro del Turismo Garavaglia.

Mancano gli stagionali
“Se abbiamo circa il 10% di disoccupazione e però mancano quasi 300mila figure professionali nel turismo vuol dire che c’è qualcosa che non va. A mio avviso vanno aggiustate le regole, anche per poter ragionare sui contratti. Al momento c’è qualcosa che non funziona”, ha detto, a margine della presentazione della nuova campagna ENIT per la promozione del turismo nel nostro Paese sollecitando n tavolo per sistemare queste incongruenze nell’immediato penso occorra fare un decreto flussi che consenta di assumere degli stranieri altrimenti, avremo problemi di personale per la stagione”.

“Il nostro obiettivo quest’anno, che è un vero anno di ripartenza, è raggiungere i numeri del 2019. E quindi tornare a un anno che è stato il più importante per il turismo italiano. E’ un obiettivo ambizioso, però dobbiamo crederci”.

Mercato del lavoro, le criticità
Più in generale, la carenza di personale nell’industria del turismo porta, con ancora maggior evidenza, in superficie tutte le criticità del nostro attuale mercato del lavoro.

Cresce, intanto, il numero di imprenditori che lamentano la “concorrenza” del Reddito di Cittadinanza con i beneficiari della misura fortemente sostenuta dal Movimento Cinquestelle più allettati, secondo alcuni, dall’idea di continuare a percepire il sussidio che dalla prospettiva di rinunciarci a fronte di un’occupazione.

A cura di Elisabetta Turci – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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