Chi legge i titoli del mercato immobiliare rimane disorientato. La settimana scorsa parlavano di un boom di compravendite. A dare questo dato era stato l’autorevole Osservatorio dell’Agenzia delle Entrate, secondo cui l’acquisto delle case nel secondo trimestre del 2022 risultava ancora in crescita, con un tasso tendenziale di compravendite del +8,6% rispetto allo stesso periodo del 2021.

Ma i dati empirici raccontano tutt’altra situazione. Un grande player del mercato, l’americana Century 21 Italia, ha riscontrato un aumento degli affitti a discapito delle compravendite. L’agenzia immobiliare ha analizzato i numeri del mercato nelle principali città italiane (Roma, Milano, Torino, Bologna, Napoli, Firenze e Catania) durante i primi 8 mesi dell’anno, confrontandoli con quelli dello stesso periodo del 2021 e della media degli ultimi 4 anni.

Emerge che l’interesse all’acquisto segna un “meno” rispetto al 2021 su tutte le città: a Roma -10,3% e a Milano -11,7%, arrivando ai picchi del -17,5% a Bologna, -15,6% a Napoli e -14,8% a Torino. Più moderato, ma comunque in negativo rispetto al 2021, il calo delle percentuali di interesse all’acquisto a Firenze -6,9% e a Catania -5,8%.

Come si spiegano allora questi dati così, apparentemente, in contrasto fra loro?

La spiegazione è nel come vengono raccolti i dati, ovvero quanto è recente o vecchia la fotografia che restituiscono. Il ritorno all’affitto in Italia ci svela una tendenza che ancora non era stata intercettata dagli ultimi dati ufficiali, quelli dell’Osservatorie dell’Agenzia delle Entrate. Secondo Marco Tilesi, ceo di Century 21 Italia, “sono il frutto dei dati che i notai comunicano per quel trimestre, cioè i rogiti. Ma in realtà l’acquisto e il prezzo sancito nel rogito è stato definito almeno nel trimestre precedente, se non addirittura prima. Questo significa che i dati dell’Osservatorio dell’Agenzia delle Entrate, pur facendo riferimento al secondo trimestre, riguardano trattative concluse mesi prima e poi rogitate soltanto nel secondo trimestre 2022. In breve, vuol dire che anche se quei dati sono ufficialmente relativi al secondo trimestre, ci restituiscono una fotografia dei primi tre mesi dell’anno e forse anche degli ultimi del 2021″.

I prezzi di vendita sono saliti: Milano ha il podio con un incremento del +4,8%, seguita dal +3,2% di Bologna, dall’1,8% di Torino e dall’1,5% di Roma. In controtendenza Firenze (-0,7%), Napoli (-0,4%) e Catania (-3,5%).

Aumentano invece le ricerche di affitto: a Milano i primi 8 mesi del 2022 hanno fatto registrare un aumento di queste ricerche del +6,2% rispetto allo stesso periodo del 2021, a Bologna del +7,5%, a Firenze del +7,2%, a Catania del +10,9%. Più modesta, ma comunque presente, la crescita a Napoli (+1,4%), a Torino (+0,8%) e a Roma (+1,6%).

Rispetto allo scorso anno c’è stato pertanto un evidente rallentamento dell’interesse all’acquisto a favore delle case prese in affitto. Riuscire ad avere un mutuo, impegnarsi per una rata che potrebbe schizzare coi tassi variabili, sono due fattori che incidono e incideranno sempre più sul mercato delle compravendite. ”Oggi in Italia i potenziali acquirenti di case sono in pausa di riflessione e le cause sono molteplici – spiega Tilesi – tra queste, l’incremento dei tassi d’interesse, cioè la difficoltà ad avere mutui dalle banche, e l’incremento dei prezzi d’acquisto”.

A cura di Televideo – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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