“Omicidio volontario aggravato, occultamento di cadavere, interruzione di gravidanza senza consenso”
 
Questo quanto emerge dagli atti del GIP che ha escluso la “premeditazione” nonostante l’ASSASSINO – la Bestia umana – 
abbia fatto ripetute ricerche su Internet per trovare la formula del “delitto perfetto” e abbia dichiarato: “Non sono riuscito nell’intento di ridurre il corpo in cenere” e “L’ho uccisa perché ero stressato”.
 
Mai una parola su THIAGO, sul nascituro, su suo figlio!
 
Sicuramente, ben consigliato, ha inoltre dichiarato, con sufficiente menefreghismo:
“L’unica forma di pentimento che abbia un senso è togliermi la vita”!
 
Perché allora non se la è tolta prima di “giustiziare” due innocenti?
Conosce la legge, sa che la difesa farà di tutto e di più per trovare le attenuanti, le scusanti, e sfruttando bene il “problema della carcerazione “e sul fatto “che non deve essere punitiva ma riabilitativa”, aggiungendo le visite degli psicologi e la buona condotta nel giro di pochi anni 10/15 sarà nuovamente “libero”, “single” e rirendere la sua “sporca vita”!
 
La madre di Alessandro, sconvolta dall’accaduto, ha detto solo poche parole ma fortemente significative:
“Chiedo perdono, mio figlio è un Mostro!”
Nessuno di noi però deve dimenticare che Giulia e Thiago non ci sono più, mentre la “BESTIA” continuerà il suo percorso di vita, tutelato da leggi buoniste non sempre facilmente comprensibili e accettabili, basate su dubbi concetti di una “democrazia di comodo” e su ambigui diritti che tutelano CHI nega la vita altrui!
E’ giusto?
Forse sì, se succede in “casa d’altri!”
A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto FB
Editorialista Pier Luigi Cignoli

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