L’Italia per il momento resta interamente in zona bianca nonostante l’aumento dei contagi Covid. Quattro le regioni che rischiano di più, avendo parametri alti: se la curva epidemiologica non smetterà di risalire potrebbe avvenire il cambio di fascia prima di Natale. In tali aree, oltre all’incidenza dei nuovi positivi su 100mila abitanti a preoccupare sono le occupazioni dei posti in area medica e in terapia intensiva.

Il passaggio dalla zona bianca a quella gialla è calcolato sulla base di tre parametri: l’incidenza settimanale di nuovi positivi deve superare la soglia dei 50 casi ogni 100mila abitanti; il tasso di occupazione in area medica deve essere oltre il 15%, il tasso di occupazione in terapia intensiva deve essere oltre il 10%. Nelle Regioni che transitano in zona gialla è richiesto di far rispettare l’obbligo di mascherina anche all’aperto.

Il passaggio dalla zona bianca a quella gialla è calcolato sulla base di tre parametri: l’incidenza settimanale di nuovi positivi deve superare la soglia dei 50 casi ogni 100mila abitanti; il tasso di occupazione in area medica deve essere oltre il 15%, il tasso di occupazione in terapia intensiva deve essere oltre il 10%. Nelle Regioni che transitano in zona gialla è richiesto di far rispettare l’obbligo di mascherina anche all’aperto.

In totale sono tredici le Regioni che hanno superato i 50 casi settimanali: Calabria (52,5%), Campania (56,9), Emilia Romagna (56,1), Friuli Venezia Giulia (139,6), Lazio (63), Liguria (52,1), Marche (50,2), provincia autonoma di Bolzano (189,1), provincia autonoma di Trento (63), Sicilia (51,7), Toscana (57,7), Umbria (51,4), Veneto (75,3).

La Lombardia, la Regione tra le più colpite dalla pandemia, attualmente rileva una situazione tranquilla: 34 casi settimanali, 5,2% posti occupati in reparto, 3,2% in terapia intensiva. Bene anche il Piemonte con 38 nuovi contagi, con 3,5 % in area medica, 3,3% in terapia intensiva.

A cura di Elena Mambelli – Foto Imageconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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