Ha venduto un milioni e me mezzo di copie. Ha ricevuto un disco di platino e due d’oro. Ha mosso i primi passi nel mondo ella musica sul finire degli anni ’70, mentre egli anni ’80 è arrivata la sua consacrazione a livello musicale. Ancora oggi è un cantautore apprezzato dal pubblico e dalla critica. Di chi stiamo parlando? Ma di Alberto Fortis (classe 1955) da Domodossila, e dei pezzi che hanno fatto la storia della canzone italiana come ‘Milano e Vincenzo’, ‘La sedia di Lillà’ e ‘Settembre’, fino ad arrivare a ‘Con Te’ che ha infuocato (casomai c’è ne fosse bisogno), il pubblico riminese, in occasione della Notte Rosa. Ma, chiediamo a questo famoso cantautore italiano quanto è cambiata la musica in questi ultimi 40 anni e dove si possono scovare, oggi, i nuovi talenti.

Fortis, oggi è più facile fare musica, rispetto agli in cui ha cominciato lei?

“Sicuramente, per un giovane che vuole affacciarsi a questo mondo è molto più semplice cominciare. Ai miei tempi, ci si affidava alle case discografiche, perché era l’ unica via, ora invece, attraverso internet, le nuove tecnologie e grazie a questi nuovi percorsi, le chance sono aumentate considerevolmente da una parte”.

E dall’ altra?

Beh, dall’ altra parte, si è venuta a formare tanta giungla…

In che senso giungla?

“Se si vuole intraprendere questa carriera, bisogna pensare alla musica come una missione ed essere sicuri di quello che si vuole, senza partire con il sogno di diventare una star in pochi mesi, ma lavorare duro per raggiungere i propri obiettivi”.

A proposito di questo, cosa pensa dei talent show?

“Negli ultimi anni, si è creata una direzione mediatica ben precisa, ma secondo me se si riuscisse a fare un lavoro più intenso, magari mettendoci un po’ più di cuore, si riuscirebbero a trovare ragazzi in gamba. C’è tanta qualità non scoperta. Oggi, comunque, ci sono molte più informazioni e possibilità di confronto per un giovane che vuole iniziare questo mestiere, rispetto agli anni ’80. Il mio augurio che le nuove piattaforme mediatiche provino a scavare ancora più a fondo, per scovare i talenti di domani”.

Fortis, c’è qualcosa che cambierebbe nel suo percorso artistico?

“In questo lavoro, c’è molto istinto. Per quanto mi riguarda, anche con scelte talvolta scomode, ho cercato di realizzare e premiare quello che quel determinato periodo mi suggeriva. Ho sempre seguito la mia voglia di sperimentare e sono riuscito a soddisfare quelle che erano le mie esigenze, collaborando con artisti e produttori, anche di oltreoceano. Quindi, alla fine della fiera, non c’è nulla che cambierei della mia carriera”.

Anche nell’album ‘Con te’, è riuscito a realizzare quello che voleva?

“Direi di sì. In questo album, che contiene cinque brani, grazie anche alla preziosa collaborazione di un bravo produttore come Roberto Baldi, sono riuscito ad armonizzare l’ R&B, il Soul, il New Soul e il Gospel. Questo album contiene un linguaggio sonoro che va dal Pop a un Pop- R&B ed è quello che volevo creare”.

Nel 2006, ha partecipato anche a un reality Music Farm, che esperienza è stata?

“Devo ammettere che pensavo fosse tutto molto finto e invece mi sono dovuto ricredere. Ho avuto modo di stringere legami profondi e poi aver conosciuto e condiviso questa avventura con un maestro della musica come Franco Califano, è stato, per me, un grandissimo onore”.

Per quanto riguarda la popolarità invece?

“C’è stato un ritorno anche sotto quel punto di vista. Molti giovani che non mi conoscevano o conoscevano poco, perchè erano piccoli quando ho cominciato a cantare, hanno iniziato ad ascoltarmi e seguirmi e questo mi ha fatto un enorme piacere”.

Con Rimini e la Romagna che rapporto ha?

“Beh, bellissimo direi. E’ sempre un piacere venire in questa terra che ha contribuito e continua tuttora a regalare tanto anche e soprattutto, per quanto riguarda il profilo artistico”.

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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