IVAN MAROCCO, ubriaco e drogato si mette a volante della sua auto e per dare più valore alla sua “paranoia” accende il suo smartphone per registrarsi mentre corre all’impazzata sulla strada in provincia di Frosinone, in un continuo gioco di sorpassi vietati e azzardati fino a centrare in pieno una vettura proveniente in senso opposto.
Incidente ripreso attimo dopo attimo dallo smartphone collegato in diretta su FaceBook, che è rimasto acceso anche dopo l’impatto registrando le urla della donna che chiedeva aito per i suoi figli.
A bordo una mamma con due figli!
La più piccola, una bimba di 5 anni, è stata trasportata con l’eliambulanza a Roma e operata a un braccio al Nosocomio il Bambin Gesù. La mamma e il fratellino si trovano invece all’ospedale di Alatri e sono fuori pericolo
Il marito, arrivato poco dopo, nell’intervista, ha detto. “Poteva ucciderli tutti solo per avere un like. Quando sono arrivato in strada ho riconosciuto la macchina, era distrutta completamente davanti, c’erano già le ambulanze e io non sapevo su quale delle tre salire. Il punto lo sa qual è? È che per questa gente che usa in questo modo i social ce ne è altrettanta che mette like, che segue, che si appassiona. Io non vado a vedere questo sui social. Che uso se ne sta facendo?”.
Il video della diretta Facebook ha consentito agli inquirenti di accertare la dinamica dell’incidente: “L’Audi procedeva ad alta velocità, quando su un curvone ha allargato la traiettoria, ha invaso la corsia opposta e si è schiantata contro la Nissan della donna che arrivava nell’altro senso di marcia.”
Ma chi è questo spregiudicato e improvvisato “pilota?
Ivan, oltre all’automobilismo e alla velocità, si diletta in viaggi, aeromodellismo e in nottate in club e locali notturni. Pochi giorni fa ha condiviso sui social un’immagine in cui due persone sono a bordo di uno scooter guidato da un cane. La frase sottostante : “Ieri notte eravamo ubriachi, come diavolo siamo tornati?”
Auspichiamo in una condanna esemplare e nel ritiro “prolungato” della patente di guida!
A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto Imagoeconomica