In questo inizio settimana, politicamente importante e delicato, il neo Presidente statunitense, Joe Biden, ed il Premier italiano Giuseppe Conte, hanno usato la medesima parola in discorsi assai diversi tra loro: “aiutatemi“.
Sono andato così a ricercare il significato della parola AIUTARE e ne è venuto fuori questo, ma non solo:
“Sostenere con i propri mezzi chi si trova in difficoltà o nell’impossibilità di fare da solo”.
“Adoperarsi con tutte le forze, ovvero con tutto ciò che si ha a disposizione, per uno scopo”.

Ora, è vero che la medesima parola sia usata in un contesto diverso ed in situazioni non certo paritetiche, ma è altrettanto inopinabile che il Presidente degli Stati Uniti, come il Primo Ministro italiano, abbiano la necessità di qualcuno che li aiuti nell’adempimento delle proprie funzioni, che dia loro conforto pratico e sicurezza, oltre a quella collaborazione, possibilmente fatta di capacità e conoscenza, indispensabile.

Certo Biden e Conte non sono nella medesima situazione politica ed infatti il resto dei loro discorsi, anche solo usando piccoli spezzoni, ha ben delineato di quale aiuto siano alla ricerca; oggi infatti tra le mille problematiche che affliggono l’intero Pianeta, ci sono argomenti di cui ognuno deve occuparsi singolarmente.

Biden, appena eletto ed insediato nella sua funzione di capo di quella che è la prima o una delle prime nazioni al mondo, deve affrontare una situazione interna esplosiva, figlia di un populismo e di una gestione che il suo predecessore gli ha “gentilmente” lasciato in eredità.

Difficile ricordare, tra i contemporanei, qualcuno che abbia causato tanti danni come Donald Trump alla presidenza della nazione americana e l’assalto al Congresso di inizio gennaio è un drammatico quadro di quanto la democrazia sia a rischio in un paese dove la libertà è sempre stata, pur tra mille incongruenze, argomento primario.

Biden sa benissimo quanti e quali problemi si troverà ad affrontare e sa ancora meglio che solamente con l’unità di intenti si possano tentare di porvi rimedio; non a caso un passo del suo discorso è significativo dei suoi intenti: “aiutatemi ad unire l’America, c’è molto da ricostruire. Il Mondo ci guarda”.

Conte a sua volta, ha usato la parola “Aiutatemi” non da neo eletto, ma da Capo di un Governo che vuole essere il suo TER; un Governo che, come i due precedenti, sia eterogeneo nella formazione e con una connotazione di “dipendenza” assai pericolosa.

“Chiediamo a tutte le forze politiche, aiutateci a ripartire con la massima celerità, a rimarginare la ferita che la crisi ha creato nel patto di fiducia con i cittadini”… diverso da Biden vero? E non poteva essere altrimenti, perché a questo avvocato trovatosi improvvisamente al centro della scena politica, lo starci è evidente che piaccia parecchio e tenti di rimanerci a qualunque costo.

Giallo-verde, giallo-rosso ed il prossimo binomio di colori quale sfumatura avrà, o sarà necessario abbia, per rimanere alla guida della Nazione? Perché a differenza degli Stati Uniti qui parliamo di bipartitismo ma poi ci sono gli “amenicoli” indispensabili, quelli che ti fanno governare con il 2% (ed a volte anche meno) e tracciano le linee, ovviamente a loro beneficio ….

AIUTATEMI è un’espressione importante, un’ammissione di difficoltà, se vogliamo di debolezza del singolo chiamato ad un ruolo che da solo non è in grado di sostenere, anche se Biden è stato eletto dal POPOLO, mentre Conte si è autodefinito l’avvocato del popolo.

Il primo occupa una poltrona su cui è un privilegio sedersi, il secondo ne occupa una su cui (anche se molto meno della “Presidenziale” americana) non è facile stare seduti ma che, guarda caso, tutti cospargono abbondantemente di attack prima di metterci le terga; forse è per questo che siamo così diversi dall’America, pur con tutte le manchevolezze ed i problemi che essa esprime.

Come mi ha fatto notare l’editore, non capita spesso di sentire un appello d’aiuto dai politici e non ne abbiamo sentiti pronunciare dalla Merkel o da Boris Johnson e neppure dal populista Orban, ma costoro non sono nella posizione di Biden, ovvero uno nuovo a gestire le macerie del predecessore, e neppure di Giuseppi … un “opportunista” che si trova ad affrontare l’ennesima crisi di Governi messi insieme solo perché il potere paga (in tutti i sensi) chi lo detiene.

“Aiutatemi” è una richiesta non così facile da esprimere ma che naturalmente viene percepita a seconda delle idee, di quale sia la preferenza politica che si segue e persegue; “aiutatemi” non so come sia stata recepita dai media americani, mentre so cosa è successo in Italia, quali siano stati i commenti di una stampa per lo più di parte (od opportunista), capace di scrivere di un Conte alla disperata caccia di voti dei voltagabbana per non mollare poltrone e poteri, la stesa stampa che si dimentica di gente “pagata” dalla sua di parte per fare la stessa, identica cosa.

“Aiutatemi” non è uguale se espresso da Biden rispetto a Conte e certamente l’America sarà in grado di aiutarsi da sola, ma l’Italia e gli italiani? Pur se è sempre vivo il pensiero che gli italiani abbiano i politici chi si meritano…

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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