A Catania sono arrivati migliaia di agricoltori del Mezzogiorno per difendere l’agricoltura “Made in Italy” che rischia di perdere i prodotti simbolo, dalle arance ai mandarini, ma anche pomodori, grano e olio sotto attacco delle politiche comunitarie, delle distorsioni di mercato e delle agromafie.

La protesta è iniziata in concomitanza con il via libera definitivo dell’Unione Europea all’accordo che consente l’ingresso senza dazi di 35.000 tonnellate di olio di oliva dalla Tunisia in più.

Numerosissimi cartelli chiedono “subito l’etichettatura di origine degli alimenti” e denunciano che “chi attacca il Made in Italy attacca l’Italia”. Sono stati allestiti stand per mostrare l’inganno del falso Made in Italy, per preparare la vera spremuta italiana e denunciare la strage delle arance ed anche una “collezione” dei più scandalosi prodotti agroalimentari con nomi che richiamano gli episodi e i personaggi delle Mafie che vengono sfruttati per fare business, dal caffè “mafiozzo” bulgaro alla “maffiasauce” belga.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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