l'Artista Adriano Mazzoletti

Adriano Mazzoletti è un personaggio dell’Italia del dopoguerra, egli è stato musicista di jazz, in un momento particolare della cultura musicale di quel periodo, perché la dittatura fascista durante la seconda Guerra Mondiale proibiva di suonare questo genere musicale, in questo periodo del dopoguerra l’Italia è gli italiani pensavano a risollevarsi dal terribile conflitto che i cittadini subirono. C’era la voglia di ricominciare a vivere un vita che gli era stata tolta, dalla libertà ai diritti. Il conflitto aveva portato l’Italia alla povertà più assoluta.

Il 2 giugno del 1948 con un referendum, agli italiani viene chiesto di votare, stare con la Monarchia oppure avere un paese democratico, liberale e dare a loro la Repubblica. Vinse la Repubblica con un plebiscito del popolo italico. Da questo momento l’Italia risorse con l’andare del tempo, il tessuto economico migliorò fino ad arrivare ad un boom economico che diede al nostro Paese il benessere con la gente che sentiva la necessità e la voglia di divertirsi e di mettersi alle spalle gli orrori della guerra.

I cittadini italiani cominciarono a divertirsi, andare al cinema, il neorealismo era di casa, gli attori di quell’epoca evocavano le storie dell’italiano medio. Così fu per il ballo e la musica, le canzoni, che finalmente arrivano dagli Stati Uniti le musiche sincopatiche, le grandi big band è naturalmente il Rock & Roll e il Rock con un idolo che fece impazzire le giovani generazioni,

Elvis Presley. In questo contesto fece capolino anche il jazz, questa musica sincopata, che però ebbe all’inizio delle difficoltà ad essere assemblata e apprezzata dal pubblico, ci pensò negli anni Sessanta una formazione chiamata il Sestetto Italiano, gli ideatori di questo gruppo furono musicisti provenienti dall’Orchestra Ritmica della RAI, la nostra televisione italiana. Erano, Gianni Basso al sax tenore, Oscar Valdambrini alla tromba, Giorgio Azzolini al contrabbasso, Gianni Cazzola alla batteria, furono i primi pionieri del jazz moderno in Italia. Da questo momento molti artisti che danno una espressività ancora maggiore, essi sono il chitarrista Franco Cerri, il pianista Enrico Intra è poi quelli degli anni Settanta, da Massimo Urbani, Enrico Rava, Maurizio Giammarco, Paolo Fresu, Fabrizio Bosso, Flavio Boltro, Ettore Fioravanti e tanti altri.

Naturalmente dietro questi musicisti, vi sono personaggi e persone con le loro esperienze e la loro passione per la musica americana, diventano musicisti per poi divenire giornalisti, critici di Musica Jazz, è il caso di Adriano Mazzoletti.

Adriano Mazzoletti nasce a Genova nel 1935 e entra in Rai nel 1957 per poi condurre il programma “L’angolo del Jazz”, è nel 1960 conduce poi “La Coppa del Jazz”. Da questo momento per Mazzoletti sarà un susseguirsi di programmi di approfondimento e di conoscenza di nuovi protagonisti della Musica Jazz. Dal 1964 al 1995 saranno anni importanti per la nostra televisione italiana, la Rai, ma non solo anche per chi la fa. È un momento come dire quasi storico per la televisione italiana, perché i responsabili e la dirigenza cercano di dare al pubblico italiano il meglio della cultura, tra gli anni Sessanta e Settanta vi fu per la Rai un’ottima programmazione di palinsesti a divulgazione scientifica, documentari dedicati alla natura, ma anche programmi sulla musica colta, la classica e la Musica Jazz. Adriano Mazzoletti quindi ha l’opportunità di avere tra le mani un potenziale di cultura da divulgare tramite l’etere notevole e la possibilità di essere seguito e conosciuto dalle persone, i telespettatori che amano le sue trasmissioni di divulgazione culturale.

Adriano Mazzoletti è figlio di un dirigente di banca, giovanissimo si appassiona alla Musica Jazz e fonda una formazione jazzistica. Negli anni Cinquanta si trasferisce a Perugia in Umbria dove organizza alcuni concerti jazz fra i quali quello del trombettista Louis Armstrong nel 1955, presso il Teatro Morlacchi. Sempre nella città umbra il protagonista fonda un Jazz Club da cui nascerà Umbria Jazz. Da questa bella esperienza Mazzoletti si trasferisce a Roma, la capitale è l’anno 1957, diviene vice-presidente di una associazione importante del Jazz Club locale, è nel 1959 inizia la sua collaborazione con la RAI, la nostra televisione italiana occupandosi della filodiffusione. In Rai Mazzoletti lavora come free-lance, il suo compito professionale è l’autore di alcuni programmi, che diventano un’importante fonte culturale. Egli debutta con un primo programma dal titolo “La Coppa del Jazz”, del 1960, cui seguirà “L’Angolo del Jazz” nell’anno 1963, e il “Rotocalco Musicale” prodotto nel 1964, dove presenta insieme a Luigi Grillo, anche questo programma divenne divulgativo sulla scena della cultura italiana e musicale. Si capisce che la sua passione è la musica in genere e specialmente la Musica Jazz, nonché il suo soggetto di studio: nel corso degli anni Dieci, Venti e Trenta del Novecento, ha costruito un vero e proprio archivio sonoro che gli consente di pubblicare, qualche anno dopo. Quarant’anni di jazz in Italia, il primo di una serie di volumi di storia del jazz italiano, che vinse negli stessi anni il Premio della Critica Discografica.

Nei primi anni Sessanta Mazzoletti è fra gli autori del Dizionario del Jazz, di cui cura in particolare l’appendice discografica.
Giornalista professionista dal 1964, Mazzoletti è l’ideatore di programmi televisivi, da “Ballate con Noi”, “Ritmi e Canzoni”, “Musica Sotto le Stelle”, “Gli Amici della Domenica”, “Mina in Concerto”, “Canzoni in Europa”, “Storie del Jazz” e “Radio Anch’io”.

In quegli stessi inizi degli anni Sessanta il Maestro Giulio Razzi, allora Direttore dei programmi radiofonici, che era appena tornato dall’America, decise di mandare in onda alcuni deejay anche in Italia e si rivolse allora ad Adriano Mazzoletti, questi scelse due giovani personaggi che divennero poi con il tempo due figure importanti della televisione italiana, Renzo Arbore e Gianni Boncompagni. Con essi Mazzoletti, ha rappresentato il cambiamento e le trasformazioni dei palinsesti musicali televisivi, portando in Rai dei programmi diventati celebri, come “Bandiera Gialla”, è “Per Voi Giovani”.
A metà degli anni Sessanta, siamo nel 1966 Adriano Mazzoletti propone il programma musicale “Disky Jockey”, che presenta le novità discografiche provenienti dall’America che andrà in onda fino al 1968. Un altro notevole programma di Mazzoletti che è anche conduttore del “Il Mattiniere” e in questo contesto si alterna con due conduttori Giancarlo Guardabassi e Federica Taddei. Sono tanti i programmi progettati per la Rai, Radio Televisione Italiana, questo personaggio diviene un punto di riferimento e importante per la nostra televisione, esso è una persona colta e i dirigenti della sessa Rai già lo confermano.

Certamente come dicevo i programmi sono tanti e come sempre la difficoltà di una persona che è del ramo ed è culturalmente avanti sa proporre sempre progetti nuovi e sempre programmi televisivi e radiofonici di successo.
La difficoltà sta sempre nella concorrenza, anche se tra gli anni Sessanta e Settanta non vi erano molti canali di altre emittenti rispetto ad oggi, attualmente è una cosa c’è tanta produzione e notevoli progetti che incalza persino i telespettatori, è una produzione che pur di stare come si dice oggi nel mercato audiovisivo, bisogna avere la capacità di vedere oltre. Altri progetti che Mazzoletti ha prodotto, hanno avuto molto successo, ed è un peccato che la Rai non le trasmetta più. Alla fine degli anni Sessanta fino al 1973 Mazzoletti conduce anche il programma “Il Mattiniere”, ma ricordiamo anche “Gli Amici della Domenica” e “Svegliati e Canta”, programma mattutino in diretta con presentazione di cantanti di Musica Leggera si era nell’anno 1968, e poi “Passo e Chiudo”, condotto a bordo di un volo Alitalia. In questo programma si alternano personaggi noti che hanno fatto la televisione degli anni Sessanta, Settanta, essi sono: “Gianni Boncompagni, Edoardo Vianello, Wilma Goich, Raffaella Carrara e Little Tony”, progetto televisivo del 1969, “Adriano Club e Morandissimo”, con il cantante di Monghidoro in provincia di Bologna, Gianni Morandi.

Non c’è nessun dubbio Adriano Mazzoletti. – Non c’è nessun dubbio che questo personaggio della nostra televisione italiana è stato l’artefice di diversi se non tanti programmi di successo e bisogna dargliene atto. Le ultime programmazioni sono: “Jazz Oggi”, “La Storia del Jazz”, sappiamo già il genere musicale proveniente dall’America, del quale Mazzoletti è stato a lungo il maggior promotore radiofonico e televisivo, un’altro progetto cult è stato “Stasera via Asiago 10”, un grande spettacolo radiofonico in diretta dalla sala B, di Via Asiago, ospiti cantanti orchestre conduttori di ottima fattura, questo andrà in onda fino all’anno 1999. Poi sempre pieno di idee e mai domo del suo lavoro il personaggio genevose non si arrende all’evidenza e prosegue la sua infaticabile professione pubblicando addirittura vari testi sulla Musica Jazz, fra cui “Quarant’anni di Jazz”, è “La Storia del Jazz”. Nonostante la sua grande passione per la radio, Mazzoletti è fuori di dubbio che il suo lavoro anche di programmi televisivi, sono stati dei progetti che hanno portato una notevole cultura alla Rai, la nostra televisione italiana, ma anche per gli italiani che hanno potuto usufruire di questa cultura, anche se all’inizio degli anni Cinquanta e Sessanta una parte della gente non era molto acculturata.

Quel programma televisivo “Tempo di Jazz”, trasmesso nel 1962, ebbe un impatto positivo, anche se si era in un periodo dove per l’Italia vi era il boom economico. E pensare che le prime trasmissioni televisive vennero irradiare e trasmesse nel 1954, di fatto da quell’anno iniziarono a tutti gli effetti i programmi della RAI, la televisione italiana, ancor prima vi era solo la radiofilodiffusione e si chiamava EIAR. È solo un frammento della nostra società, una società che almeno con i suoi limiti ha saputo dare fiducia al sistema Italia, con le sue fabbriche e aziende e che prese poi il nome di Made in Italy, riconosciuto anche a livello internazionale e anche la cultura fece la sua parte. In questo contesto il popolo italiano scopre e a desiderio di andare a teatro, al cinema, ai concerti, a manifestazioni culturali dedicate all’editoria, incontri che avvengono con gli autori di libri, sulla letteratura, sulla narrativa, sui romanzi ecc…

E in questo contesto la musica in generale ha avuto il suo posto nell’Olimpo della cultura italiana. Adriano Mazzoletti inoltre ha lavorato con i grandi protagonisti della radio e della televisione come ho già accennato, fra I quali Renzo Nissim, Dina Luce e Maurizio Costanzo; questi sono solo tre protagonisti e professionisti della radiofilodiffusione e dei canali dell’etere televisivi. Nel 1975, anno della riforma Rai, Adriano Mazzoletti diventa vice-direttore dei programmi radio, e nel 1976 presenta un progetto di un programma radiofonico dal titolo, “Stanotte, Stamane”.

Per questo infaticabile personaggio sono oltre cento le trasmissioni ideate e condotte da Mazzoletti, fra le ultime “Jazz Oggi”, “La Storia del Jazz” (genere musicale del quale è stato a lungo promotore radiofonico, come il celebre programma della RadioRai, “Stasera via Asiago 10, spettacolo in diretta dalla sala B di Via Asiago, con ospiti cantanti, orchestre e celebri conduttori, programma andato in onda fino al 1999. Come funzionario di RadioUno della Rai ha curato diversi programmi di Musica afro-americana. Tra questi il più importante è senza dubbio “Professione Jazz”, originali radiofonici sulla vita dei grandi del jazz americano, come Mezz Mezzrow, Bill Beiderbecke, Benny Goodman, Louis Armstrong, Jelly Roll Morton. I testi dell’intera trasmissione, durata più di due anni consecutivi, erano di Marco Di Tillo e Serena Dandini.

Inoltre Mazzoletti per trent’anni ha fatto parte dell’EER (Unione Europea delle Radio di Diffusione), come vicepresidente e poi del Dipartimento Jazz e Musica Leggera. E’ stato anche Direttore Editoriale della Grande Enciclopedia del Jazz, pubblicata dall’editore Armando Curcio, con cui ha avuto l’occasione di ristampare alcuni long playing allegati ai fascicoli, con molte esecuzioni introvabili; sempre nello stesso periodo inizio anni Ottanta, ha scritto anche un libretto allegato al disco antologico di Franco Battiato, “SuperStar”. A partire dalla fine degli anni Novanta. A partire dalla fine degli anni Novanta a creato, coadiuvato dalla moglie Anna Maria Pivato, “La Riviera Jazz Records”, che ristampa in digitale artisti celebri degli albori del Jazz italiano, pubblicando su CD audio, musicisti come Michele Artuso, Gorni Kramer, Pippo Starnazza e Tullio Mabiglia. Ma la sua esperienza radiofonica ha toccato anche i nuovi media, come l’esperienza, a partire dal nuovo Millennio, di un progetto come responsabile di Vintage Radio, emittente che va su piattaforma internet, online di Tiscali.

La sua vasta conoscenza della Musica Jazz gli ha consentito sia di essere il direttore artistico di numerosi festivals di jazz importanti, sia di produrre diversi volumi dedicati alla musica afro-americana. Una sua compendiosa opera, relativa al jazz in Italia fino agli anni Sessanta è stata presentata a Roma in tempi recenti: in quell’occasione, tutto il gotha del jazz italiano era presente sul palcoscenico per esibirsi e festeggiare così nel miglior dei modi l’opera di un grande giornalista e critico musicale che ha sistematicamente percorso i tempi, sapendo proporre trasmissioni radiofoniche e spettacoli televisivi di grande interesse attualità.

A cura di Alessandro Poletti – Foto Repertorio

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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