Ottanta anni e un nuovo compleanno in vetta alla hit parade. Adriano Celentano spegnerà 80 candeline il giorno del’Epifania ma un regalo il pubblico glielo ha già fatto a Natale: il cofanetto ‘Tutte le migliori’, che raccoglie per la prima volta i più bei duetti con Mina e una selezione dei successi della loro straordinaria carriera, è al terzo posto nella classifica degli album più venduti nella settimana prenatalizia, dietro Vasco Rossi e Jovanotti.

‘Tutte le Migliori’ segue il successo di ‘Le Migliori’, album più venduto del 2016, certificato 5 volte platino, che ha visto il ritorno in coppia di Celentano con Mina a quasi 20 anni dal primo “Mina Celentano” certificato Disco di Diamante, in vetta a tutte le classifiche di vendita per settimane.

‘Scandaloso’ ai suoi esordi musicali all’insegna del rock, Celentano è tornato periodicamente ed immancabilmente ad esserlo nelle sue performance televisive, dal gusto sempre più messianico con il passare degli anni. Ma negli ultimi anni è stato soprattutto il suo blog, oltre alle pagine dei principali quotidiani, ad ospitare la sue esternazioni, soprattutto politiche e religiose. L’ultima uscita, il 9 dicembre scorso l’ha dedicata a concordare con Papa Francesco sulla traduzione del Padre Nostro. “Ha ragione il Papa quando dice che Dio non è un tentatore”, dice. Aggiungendo: “Tant’è vero che se apriamo il Vangelo dell’ultima edizione a cura della Cei, noteremo che il problema era già stato affrontato, sostituendo ‘non indurci in tentazione’ con la frase ‘non abbandonarci alla tentazione'”. “La traduzione giusta è quella dei francesi: ‘Non lasciarci cadere nella tentazione’ che vorrebbe dire ‘Gesù se sto per affondare salvami'”, aggiunge.

La biografia umana ed artistica di Celentano attraversa in pratica tutta la storia dell’Italia dal secondo dopoguerra: nasce a Milano il 6 gennaio 1938 al numero 14 di via Gluck da genitori pugliesi trasferitisi al nord per lavoro, e lì trascorre l’infanzia e l’adolescenza, lascia la scuola dell’obbligo, svolge diversi lavori, si appassione a quella di orologiaio. In linea con le vite di migliaia di figli di emigranti in quegli anni.

Lo ‘scarto’ arriva negli anni ’50: Celentano si interessa sempre più alla musica, rimane ‘folgorato’ dalla colonna sonora del film “Blackboard Jungle” (uscito negli Usa nel 1955, diretto da Richard Brooks), in italiano “Il seme della violenza”, dal brano “Rock around the clock” cantato dal padre del Rock and Roll Bill Aley. La strada del molleggiato, almeno nelle sue ambizioni, è segnata: Il 18 maggio del 1957, al Palazzo del Ghiaccio a Milano viene organizzato il primo festival italiano di rock and roll, Celentano lo vince con “Ciao ti dirò”, sul palco sale insieme a Enzo Jannacci, Giorgio Gaber e Luigi Tenco che formano con lui i “Rocky Boys”, e ‘vince’ anche il suo primo contratto discografico.

Il primo grande successo di Celentano è “Il ribelle”, del 1959, cui segue, nell’estate dello stesso anno, “Il tuo bacio è come un rock”, brano con cui vince il Festival di Ancona e che vende ben 300mila copie solo nella prima settimana successiva all’evento. Nello stesso anno il molleggiato gira il primo film di successo, “I ragazzi del juke-box”, con la regia di Lucio Fulci. Il titolo della pellicola riprende quello della canzone sul retro di “Il tuo bacio è come un rock”, tra gli interpreti Fred Buscaglione, Betty Curtis e Tony Dallara.

La carriera musicale e cinematografica è lanciata, per Celentano cominciano le ‘consacrazioni’: nel 1960, ad esempio, Federico Fellini gli chiede un ‘cameo’ per “La dolce vita”, interpretare una sua canzone in una scena ambientata in un locale romano. Nel 1961 deve partecipare al Festival di Sanremo ma sta svolgendo il servizio di leva e c’è bisogno di una dispensa speciale, che viene firmata dall’allora ministro della difesa, Giulio Andreotti. Celentano arriva secondo ma la sua “24 mila baci” fa il pieno di vendite.

Il successo porta anche la voglia di indipendenza e Celentano sceglie di svincolarsi dalla casa discografica che lo aveva sotto contratto, la Jolly. Nasce cosi’ “Il Clan”, più che un’etichetta una sorta di ‘comune’ artistica in cui Celentano, che in quel periodo vende centinaia di migliaia di copie per ogni 45 giri, riunisce parenti (come il nipote Gino Santercole o la fidanzata dell’epoca Milena Cantù) e vecchi amici come Ricky Gianco e Miki Del Prete.

Il primo maggio 1962 esce “Stai lontana da me” (musica di Bacharach, testo di Mogol), canzone con cui nasce ufficialmente il Clan Celentano. La Jolly non accetta però la decisione di Celentano, che dovrà affrontare una lunga causa terminata solo nel marzo del 1965 con la vittoria del molleggiato.

Sul fronte privato, intanto Celentano stringe il ‘contratto’ più importante, e duraturo, della sua vita: sul set di “Uno strano tipo” incontra Claudia Mori, nome d’arte di Claudia Moroni, attrice e cantante romana e da quel momento i due formano una coppia ancor oggi indissolubile. Nel 1964 si sposano in gran segreto di notte, nella chiesa di San Francesco a Grosseto. Dal matrimonio nascono tre figli: Rosita Giacomo e Rosalinda.

Gli anni ’70 vedono Celentano quasi costantemente in testa alle classifiche italiane, con brani che hanno fatto la storia della canzone del nostro paese come “Una carezza in un pugno”, “Sotto le lenzuola”, “Storia d’amore”, “Prisencolinensinainciusol, “Un albero di trenta piani” e “Svalutation”. Alla fine del decennio il molleggiato decide di chiudere con i concerti dopo aver radunato nelle piazze e negli stadi italiani, nel 1979, oltre 950mila persone. Il successo dei dischi rallenta. Nel 1991 la Mori diventa amministratore delegato della casa discografica di famiglia, la Clan Celentano srl, e dal 1994 si dedica completamente all’amministrazione del Clan.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui