L’indagine “Blogmeter”, riportata da ItaliaOggi, ha stilato la graduatoria dei social più popolari e preferiti dagli italiani nel 2020. Domina la classifica Facebook (90%), che supera Youtube (89%) e il sempre più scaricato Instagram (73%). Aumenta TripAdvisor (60%), cala invece l’utilizzo di Twitter (49%); mentre si mantengono costanti LinkedIn (45%), Pinterest (41%) e Snapchat (18%). In ascesa TikTok (16%) e Twitch (12%). I social più frequentati dai giovani (12-17anni) sono Instagram, YouTube e TikTok. Invece per il target dai 15 ai 24 anni i principali social sono Instagram, YouTube, Snapchat, TikTok e Twitch.

In merito alla messaggistica rimane in testa Whatsapp (97%), al secondo posto Messenger (80%), rimane indietro Skype (58%), mentre Telegram (46%) ha sempre più successo. Nell’ultimo fatto di cronaca, che ha coinvolto giovani e social, in quest’occasione, per fortuna, una 13enne di Cuneo si è rivolta subito alla mamma.

Così facendo ha probabilmente salvato la vita di un suo coetaneo conosciuto in un gruppo Whatsapp. La ragazzina ha confessato a sua madre che, durante la notte, aveva chattato con un ragazzo, il quale le aveva proposto un “gioco”, una sorta di challenge, nella quale a “rischiare” sarebbe stato proprio lui. Le avrebbe fatto delle domande, e le sue risposte avrebbero determinato delle punizioni corporali che il ragazzo si sarebbe auto inflitto.

E se lei avesse rifiutato di partecipare, alle 14 del giorno successivo “avrebbe posto fine alla propria esistenza”. La donna si è subito rivolta alla Polizia Postale di Cuneo, che ha fatto accertamenti sull’account utilizzato dall’utente che aveva preso contatto con la ragazza. Utilizzando un account di copertura, gli specialisti della Polizia di Stato sono risaliti a un nucleo familiare della provincia di Varese, nel quale era presente un minore.

Gli agenti della Postale hanno quindi cercato di rintracciare i genitori del ragazzo, riuscendo a mettersi in contatto la madre, che in quel momento si trovava a Milano per lavoro. Dopo aver saputo, quanto era accaduto durante la notte, la donna ha riferito agli agenti che il figlio stava vivendo una preoccupante condizione di disagio sociale e che in quel momento era solo in casa. A quel punto, vista la concreta possibilità che il ragazzo potesse mettere in atto un tentativo di suicidio e grazie alla collaborazione tra le forze dell’ordine, gli agenti di polizia hanno immediatamente allertato i carabinieri del piccolo centro della provincia di Varese nel quale il giovane vive con la sua famiglia.

All’arrivo dei militari, il ragazzo non aveva ancora dato seguito alla sua minaccia, e, per evitare che lo facesse in seguito, è stato accompagnato nei loro uffici in attesa dei genitori. In seguito si è appreso che il ragazzo era già seguito dai Servizi sociali e che era, effettivamente, intenzionato a commettere atti di autolesionismo, proprio come aveva detto in chat alla sua coetanea cuneese. Il giovane è stato poi affidato ai genitori. La vicenda è stata segnalata ai Servizi sociali per un’analisi delle circostanze, informando anche la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Milano. 

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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