Un click, un amico immaginario, piccole avances, un gioco nato dietro ad uno schermo con amici virtuali senza età, senza un volto.
Poi il terribile incubo, un primo incontro e la violenza sessuale. Sono ancora il web e in particolare i social network il terreno privilegiato degli orchi, pedofili che spesso si nascondono dietro a falsi nomi, identità, uomini che si celano dietro ai panni ragazzini. È accaduto di nuovo. Ad aprile la polizia postale di Trento aveva arrestato un pensionato di 67 anni che aveva adescato una quindicenne sul web e poi, dopo un incontro al lago di Levico, l’ aveva violentata.
Questa volta l’agghiacciante storia si ripete.
L’incontro, e poi la violenza
La vittima è un ragazzino adescato sui social da tre uomini, due trentini e un altoatesino, che dopo aver carpito la fiducia del minore, avrebbero organizzato un incontro e avrebbero abusato di lui. I contorni della vicenda ancora non sono chiari, l’indagine è ancora in corso e gli investigatori mantengono il massimo riserbo. Al momento si conoscono pochi particolari se non il fatto che i tre uomini sono stati arrestati per adescamento di minore e violenza sessuale.
Una vicenda terribile che fa riflettere ancora una volta sulle trappole del web.