L’accordo è raggiunto e domani ci sarà la firma: rappresentanti di Ucraina e Russia si vedranno a Istanbul per ratificare l’intesa che consentirà il trasporto del grano ucraino attraverso il porti del Mar Nero attualmente bloccati dalla marina militare russa. L’annuncio arriva dall’ufficio del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan che è stato il grande mediatore nei negoziati insieme con le Nazioni Unite, sulla cui bozza si sarebbe trovata l’intesa. E infatti nella metropoli turca, precisamente nello storico palazzo Dolmabahce, ci sarà anche il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres.

Non sono stati resi noti i dettagli del piano ma nell’incontro delle parti, la scorsa settimana a Istanbul, era stato concordato un piano provvisorio che prevede controlli congiunti delle navi in partenza e in arrivo nei porti del Mar Nero e un meccanismo per garantire la sicurezza delle rotte di trasferimento. Inoltre sarebbe istituito a Istanbul un centro di coordinamento per la spedizione delle esportazioni con la supervisione di funzionari delle Nazioni Unite oltre che turchi, russi e ucraini.

Il Dipartimento di Stato Usa ha salutato positivamente l’accordo: il portavoce Ned Price ha anche spiegato che Mosca sarà ritenuta responsabile dell’applicazione del piano.

Si stima che la ripartenza delle esportazioni attraverso il Mar Nero consenta il passaggio di almeno 20 milioni di tonnellate di grano ucraino ora bloccate nei porti, un’azione che contribuirebbe ad alleviare la crisi alimentare che in diversi paesi è stata acuita dalla guerra in corso. Dall’Italia la Coldiretti fa sapere che l’export del grano può salvare dalla carestia quei 53 Paesi dove la popolazione spende almeno il 60% del proprio reddito per l’alimentazione. “Tra i più dipendenti dalle esportazioni cerealicole russe e ucraine – fa sapere l’associazione – ci sono l’Egitto, che importa il 70% dei cereali dai porti del Mar Nero, il Libano con circa il 75% e lo Yemen con poco meno del 50% e la situazione non è molto diversa in Libia, Tunisia, Giordania e Marocco”.

A cura di ELisabetta Turci – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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