Un’ombra nera imperversa sull’Abruzzo, dove continuano a verificarsi terribili tragedie.

L’ultima catastrofe in ordine cronologico, dopo la valanga che ha investito l’hotel Rigopiano, ha riguardato lo schianto di un velivolo del 118 sul quale viaggiavano alcuni soccorritori che dovevano recuperare uno sciatore ferito.

Al momento i tecnici arrivati sul luogo dell’incidente stanno cercando di stabilire le cause dell’ennesimo dramma che ha colpito la regione italiana, già piegata dai terremoti, dalla neve e dalla tragedia dell’hotel posto ai piedi del Gran Sasso. Si è trattato di un errore umano, di un’avaria, o di scarsa visibilità causata dalla nebbia? Ancora non si sa, e tutte le piste rimangono aperte. Solo l’esito dei rilievi chiarirà la dinamica dell’incidente.

L’elicottero si è schiantato sul Monte Cefalone, a circa 2 mila metri di quota, nel territorio comunale di Lucoli (L’Aquila). Hanno perso la vita tutti e sei gli occupanti.

Il velivolo, un Aw 139 partito dall’Aquila, avrebbe lanciato il segnale di crash mentre si trovava nella frazione di Casamaina. Se il tempo lo permetterà, gli accertamenti della Procura punteranno a verificarlo attraverso l’acquisizione della scatola nera già oggi, con una nuova salita in quota.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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