Negli ultimi due fine settimana sono ripartiti il Moto Mondiale e la Formula 1, per la gioia degli appassionati che avranno mesi di gare appassionanti di cui godere.
La partenza per entrambe è stata all’insegna del “rosso” italiano, con Ducati e Ferrari a trionfare in Qatar ed Australia, davanti ad una concorrenza che ha dovuto arrendersi dopo gare che, se non entrambe spettacolari, sono però vissute all’insegna del brivido e dell’incertezza.
Ha iniziato la Ducati a far gioire i propri tifosi sul circuito di Losail, con un Dovizioso che dopo essersi giocato il titolo nella scorsa stagione sino all’ultima curva, quest’anno vuole non solo confermarsi ma fare ancora meglio!

Il Dovi ha messo dietro un Marquez sempre in palla e che proprio nell’ultima insidiosa curva ha tentato il colpaccio, senza riuscirvi, grazie ad un controsorpasso che ha tenuto tutti con il fiato sospeso e deciso il primo round stagionale.

Terzo sul traguardo del Qatar è finito un Valentino Rossi che, alla faccia dell’età non più verde, ha dimostrato di potersela giocare alla grande e con il solito grandissimo entusiasmo, mentre sono parsi in ombra Vinales e Pedrosa ed ancor di più quel Jorge Lorenzo che ancora una volta è finito a terra, dimostrando di non valere il proprio compagno, dietro di lui ormai solo nell’ingaggio!

E’ stata, quella del Qatar una giornata favorevole per i colori italiani, con la vittoria di Bagnaia davanti a Bastianini nella Moto 2, mentre in Moto 3 è stato lo spagnolo Martin a tagliare per primo il traguardo, davanti al connazionale Canet ed al nostro Dalla Porta.

In Formula 1, nella prima tappa a Melbourne, in Australia, si attendeva la solita Mercedes inseguita da Ferrari e Red Bull e le prove avevano confermato il tutto, con il “solito” Hamilton davanti al duo Ferrari (però con Raikkonen davanti a Vettel) ed a quello Red Bull, mentre il secondo pilota delle frecce d’argento, Bottas, era più indietro a causa di un incidente.
La gara, dopo l’iniziale vantaggio di Hamilton, è girata al cambio gomme, con Vettel che è stato più bravo e veloce dell’inglese, ben coadiuvato dalla scuderia nel decidere tempi e mosse giuste; da lì in poi niente è più cambiato nonostante i tentativi di Hamilton che, a pochi giri dalla fine, ha dovuto alzare il piede ed è finito a cinque secondi dal vincitore.

A completare il podio l’altra Ferrari di Raikkonen, che ha preceduto l’idolo di casa, Daniel Ricciardo, il redivivo Alonso, il solito irruento Verstappen (che continua a combinare più guai che cose giuste), Hulkemberg e un anonimo Bottas, mai nel vivo della corsa.

Il ritorno dell’Alfa Romeo dopo trentatre anni ha portato il tredicesimo posto di Leclerc, mentre Ericsson si è ritirato dopo cinque giri; tutto sommato un risultato non negativo, considerando quanti anni sono passati dall’ultima volta del Biscione.
Italia quindi in trionfo che siano due o quattro ruote e se siamo solo alla prime battute, beh, è meglio iniziare vincendo che “mangiare” la polvere altrui, e bastava guardare la faccia di Hamilton all’arrivo per rendersene
conto.
Infine un’annotazione di contorno che coinvolge lo spettacolo, gli organizzatori ed il pubblico, perché vista la moltitudine di tifosi che hanno invaso la pista di Melbourne a fine gara per salutare i piloti sul podio, mi è venuto il magone a pensare a Losail, con quella pista che sembra “stesa” sulla spiaggia di Rimini ed una sola tribuna, lungo il rettilineo davanti ai box, per di più praticamente vuota!

E’ vero che in fondo contano i soldi, ma pensare che si corre in un posto dove ci sono più commissari lungo il percorso che pubblico sugli spalti, e lo si fa a scapito di luoghi di culto per auto e moto, non è proprio il massimo per sport dove anche la cornice dovrebbe pesare nel decidere il calendario.
Contano i soldi, certo, ma anche i colori della gente entusiasta nel dopo corsa fa parte dello spettacolo e vedere i piloti girare in pista guardando il vuoto intorno non è la stessa cosa.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Iorio

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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