Ah, le emozioni, queste s-conosciute!

Dovrebbero essere i nostri migliori alleati o, se preferite, i nostri grilli parlanti; ma talvolta diventano i nostri peggiori nemici. Sì, perché quando sono in sintonia coi nostri pensieri, ci pervade una sensazione di benessere generale e di agio. Quando invece sono disallineate, ci infastidiscono, causandoci nervosismo e disagio. Eppure, sono l’esatto indicatore della nostra consonanza con il sistema cui apparteniamo. Siamo tutti “strutture” inseriti in “sistemi”, e il nostro senso di agio o di dis-agio deriva dal termometro della “consonanza”. A breve una app ci permetterà di saperlo con certezza!

Il tema è stato trattato magistralmente romanzato in “Pathemata Mathemata”, ultima fatica letteraria di Antonio Cucciniello, cui dedicherò approfondimento in un successivo spazio: l’autore, riconoscendo il mio desiderio di approfondire la teoria trattata, mi ha messo in contatto con Sergio Barile, Professore Ordinario di Economia e Gestione delle Imprese Facoltà di Economia all’Università di Roma “La Sapienza” con cattedre in Management, Management dell’innovazione, Performance Measurement, Economia e gestione delle imprese; ricercatore ed esperto in teoria della complessità, teoria delle decisioni, management e, soprattutto, in ASV – Approccio Sistemico Vitale.

“La teoria nasce dall’interdisciplinarietà e dall’evidenza di ciò che la cultura occidentale ha considerato a discapito dell’essenziale. Per questo oggi ognuno è alla ricerca dei colpevoli a quello che succede. È una deriva. L’Approccio Sistemico Vitale ha recuperato nell’ambito disciplinare del management le ragioni più profonde delle scelte, partendo dal principio che le persone si incontrano perciò che sono o per ciò che sanno”, spiega il Prof Barile.

Ognuno di noi porta con sé la propria identità informativa che si può riscontrare dal confronto. Cosa significa? Se lei va ad una festa con altre persone, una volta rientrati quando vi ritroverete a parlare dell’esperienza vissuta insieme, noterà che ognuno di voi ricorderà qualcosa di diverso. In tutti i rapporti interpersonali questo principio diventa utilissimo; lo applico quotidianamente nel management aziendale. Dove c’è consonanza, ossia la capacità di intendersi non parlando ma solo attraverso il minor numero di percezioni trasferite, i risultati sono decisamente migliori: per questo consonanza, e conseguente risonanza, sono alla base di un team di successo”.

“Le teorie sull’ASV sono applicabili in vari ambiti quali management, marketing, organizzazione, ma anche antropologia, psicologia, sociologia. Il suo approccio assolutamente costruttivista, che tende a migliorare la relazione all’interno di un sistema, si basa su 5 principi:
1- Ciò che è importante non sono gli obiettivi ma la finalità.
2- I sistemi sono fatti di struttura; la struttura fisica serve per generare sistemi.
3- Tutto ciò che c’è intorno a noi, o ci è dato in dotazione, è sistemico vitale.
4- Un sistema è vitale se è pensiero e azione, può pensare ed agire. L’esigenza e la coscienza del sistema vitale è poter alternare pensiero con azione.
5- La rilevanza del sistema vitale definisce la qualificazione del contesto.

L’applicazione di questi principi in tutti gli ambiti di cooperazione tra persone per il perseguimento di risultati ottimali, è oggi oggetto di manualistica, nonché ambito di approfondimento costante e studio da parte di molti gruppi culturali nel mondo.

Grazie all’approfondimento e all’applicazione di questi principi, sarà possibile quindi sapere, ad esempio, se le persone con cui entriamo in contatto sono quelle “giuste” per la nostra “relazione”. A tal proposito il Prof. Barile evidenzia: “Insieme al gruppo da me coordinato, coi ragazzi dell’Università, stiamo realizzando un software di “semaforistica” su Iphone per avere, alla fine di un incontro, il semaforo verde, giallo o rosso sulla consonanza. E stiamo lavorando anche ad un’app da applicare anche sui social nell’ambito della profilazione”.

Rapita dal magnetismo e dalla passione del Professore, chiedo infine un personale parere sulle relazioni virtuali e sulla DAD.
“Noi pensiamo ancora che la formazione di debba fare in aula. La formazione oggi è uno scambio di informazioni che avviene soprattutto attraverso posture, azioni, facing. La connessione virtuale permette di fermare questi momenti e studiarli, rendendola quindi uno strumento ancora più prezioso. La nostra conoscenza del futuro è questa.

Stiamo andando verso l’HOMO DIGITALIS, questa è la verità di cui molti ancora non si rendono conto, continuando a sostenere che i giovani hanno bisogno di relazione”.

A cura di Sara Patron – Foto Redazione

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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