Il centro storico di Roma blindato come non si vedeva da molto tempo, quello degli anni settanta con in atto proteste universitarie, dei lavoratori e come allora, migliaia di persone si sono radunate a piazza San Silvestro. Molte delle quali senza l’uso della mascherina. È la protesta dei ristoratori racchiusi sotto la sigla ‘IoApro’, ma non solo, degli albergatori, dei commercianti, del settore abbigliamento, delle palestre, dei teatri, che hanno chiamato a raccolta gente da tutte le regioni italiane.

Obiettivo dei manifestanti – che scandiscono cori contro il Governo e il premier Draghi – raggiungere piazza Montecitorio in corteo. La piazza è stata vietata dalla Questura perché è già prevista una manifestazione cui partecipano 100 persone. Centinaia di agenti in tenuta antisommossa stanno presidiando tutti i vicoli di accesso alla piazza. Si temono quindi tensioni, con i manifestanti che da subito hanno messo in chiaro di “non voler rinunciare al diritto di manifestare”, dopo l’ultimatum di 48 ore per le riaperture di bar e ristoranti, nonostante la chiusura dei caselli autostradali da parte del ministro Lamorgese.

La manifestazione tuttavia non è autorizzata, l’escamotage degli organizzatori è infatti quello di unirsi a un altro sit-in di protesta che al momento conta appena una decina di partecipanti. Un migliaio di persone si è raccolto in piazza San Silvestro, a due passi da palazzo Chigi. La delegazione della Sicilia, che da questa mattina sui social denunciava le forze dell’ordine che impedivano loro di viaggiare, è appena arrivata in piazza tra i cori della gente. Durante le trattative tra le forze dell’ordine e gli organizzatori per raggiungere piazza Montecitorio sono state fatte esplodere una serie di bombe carta.

Alcuni manifestanti hanno provato a sfondare il cordone di sicurezza. Un agente in borghese è stato ferito dal lancio di una bottiglia. L’uomo è stato portato via dai colleghi. A colloquio con gli agenti in tenuta anti sommossa, uno dei leader del movimento, Mohamed El Hawi si è mostrato con simboliche manette ai polsi, accompagnato da Luca Marsella di Casapound. Un gruppo di manifestanti ha poi lasciato piazza San Silvestro e si è spostato vicino al Parlamento. A sbarrare loro la strada, in via dei Prefetti, a due passi dalla Camera, un cordone delle forze dell’ordine.

Un altro gruppo, invece, si è diretto verso piazza del Popolo. In una cinquantina hanno poi bloccato il traffico sul Muro Torto. Manifestanti con manette: “Siamo ai domiciliari” “Lamorgese a casa” è stato il grido dei manifestanti, dopo le tensioni con la polizia e il lancio petardi, fumogeni e bottiglie di vetro. Mostrando le manette, simbolo degli “arresti domiciliari ai quali siamo costretti da un anno”, i manifestanti rivolti al ministro dell’Interno hanno detto: ‘Noi non siamo criminali ma pacifici. Siamo qui solo per dire che vogliamo lavorare, è un nostro diritto“. La Questura di Roma intanto ha fatto sapere che sono destituite di ogni fondamento le parole di El Hawi che in un video, anticipando la manifestazione di oggi, su Facebook ha dichiarato: “Ci stanno bloccando a tutti i caselli, i pullman e le auto. Ci sono migliaia e migliaia di poliziotti che ci stanno seguendo”. Nessun riscontro della Questura, al momento anche sulla presenza di “7.000 persone già a Roma”, come dichiarato su Facebook dallo stesso ristoratore.

A cura di Renato Lolli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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