Contro l’introduzione del green pass gli avvocati di Rimini Thomas Coppola e Marco Bosco hanno presentato un formale reclamo al Garante della Privacy. Secondo i due legali riminesi chiedere informazioni sanitarie per sedersi al ristorante è una violazione: “La situazione ancor più grave – scrivono nel ricorso – è per chi invece non ritiene di voler riferire di non essersi sottoposto a vaccino anti Covid.

La normativa in questione è in palese violazione di quanto disposto dalla Legge sulla Privacy numero Dlgs 196/2003 e il Gdpr UE 2016/679; per l’appunto nessuna norma consente ai titolari di ristoranti e degli altri locali commerciali di poter chiedere tali dati sensibili”.

Per gli avvocati “è evidente nel caso di specie anche una palese illegittimità costituzionale della suddetta normativa in violazione con l’articolo 16 Cost. sulla libertà di movimento,infatti la normativa vieta illegittimamente lo spostamento e la possibilità ai cittadini di andare in determinati locali se non riferiscono i loro dati sensibili, questione che sarà valutata in separata sede”. Al Garante gli avvocati chiedono, tra le altre cose, almeno di limitare l’uso dei dati personali che si acquisiranno attraverso il green pass di tutti i cittadini italiani.

“Il decreto è stato pubblicato a mezzanotte sulla Gazzetta Ufficiale e a mezzanotte e un minuto abbiamo depositato il nostro reclamo. Oggi saremo in piazza Cavour con molti dei nostri assistiti – ha spiegato l’avvocato Bosco – imprenditori locali, esercenti di locali e di palestre, per manifestare il nostro dissenso nei confronti di una normativa che non rispetta diritti fondamentali”.

A cura di Elena Giulianelli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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