A PIEDI NUDI NEL BOSCO

Il distanziamento sociale e’ stato sicuramente l’aspetto piu controverso legato al lockdown, quante volte e’ stato ripetuto che bisognava evitare i contatti tra le persone, e stare almeno a un metro di distanza.

Ora siamo tutti un po’ straniti, il messaggio introiettato continua a risuonare nel cervello, avremmo voglia di stringere le mani del vicino, del negozianet, dell’amico, forse avremmo anche voglia di tornare ad abbracciarci, perche’ il contatto umano e’ una delle caratteristiche dei principali dei popoli del mediterraneo e non solo, ma e’ come se avessimo fatto nostro l’isolamento.
Che dire, forse la soluzione per uscire da questo senso di isolamento arriva dall’estremo Nord dell’Europa.

In Islanda, dove il distanzionamento sociale e’ una realta’ data dalla bassa densita’ abitativa di tre persone per chilometro quadrato, l’IFS Iceland Forest Service, ente che da oltre un secolo si occupa di riforestazione, di protezione degli alberi, e di tutela delle specie piu’ fragil, suggerisce un metodo naturale.

Il consiglio e’ esattamente questo: abbracciare un albero per qualche minuto al giorno, una pratica che va sotto il nome di silvoterapia, molto diffusa nei paesi nordici.
Un po’ come il forest bathing giapponese, che pero’ e’ un immersione nella foresta, a scopo terapeutico.
Proviamo a calarci in questa sensazione:
“E’ bello chiudere gli occhi mentre si abbraccia un albero.

Stringere il proprio corpo contro di lui, sentire il calore che emana e l’energia che trasmette”.
Molti sono gli studi scientifici che hanno dimostrato cio’ che da sempre la cultura popolare e le medicine tradizionali di varie popolazioni sostengono.

Mezz’ora di camminata nei boschi ha effetti benefici rilevabili sul nostro organismo, il contatto con la natura migliora il nostro umore e calma la mente.
Una consapevolezza di cui ritroviamo testimonianza in civilta’ arcaiche che testimoniano il forte legame tra l’uomo la natura.
Nella cultura cinese l’albero rappresenta un punto di connessione tra la persona e l’universo,mentre gli antichi celti attribuivano valore ai boschi, al punto da riconoscere agli alberi un ‘energia vitale e un potere curativo attribuendo loro precisi segnificati: la Vite portava saggezza, la Quercia era simbolo di energia.

C’e’ un libro bellissimo, IL MONDO IN FIAMME , in cui Naomi Klein parla di un piano Marshall per il cambiamento, un new deal per un economia green.
Potrebbe accadere davvero, perche’ se i governi gli imprenditori vogliono sopravvivere a questo virus, dovranno mettere in atto trasformazioni.

Le citta’ piu’ verdi, piantare alberi, fare spazio, coltivare sui tetti e sui muri, creare giardini urbani.
Si potrebbero ricavare orti biologici nei giardini delle scuole, in modo che le farfalle e gli insetti possano impollinare le piante e far sbocciare i fiori.

Piantare nuovi alberi, proteggere le foreste e, soprattutto ci sarebbe da lavorare coinvolgendo i giovani, i politici, le aziende, gli insegnanti e i genitori.
Credetemi: non e’ poesia, ma un’opportunita’!

“Pensare localmente e agire globalmente”!
Jane Gooddall e’ una straordinaria donna di 86 anni, etologa e antropologa, che ha fondato il Jane Gooddall Institute che si occupa dello studio e della protezione dell’ambiente e dei primati in diverse zone del mondo.
Il suo credo e’ direttamente condiviso dal progetto Roots & Shoots, un programma che coinvolge 65 Paesi del mondo, in cui e’ presente anche l’India.

La coordinatrice territoriale del progetto in India, Shweta Khare Naik lavora con le scuole e i volontari per portare ispirazione.
Per promuovere il cambiamento occorre essere positivi, costruttivi e anche ottimisti.
E qui, un grazie va anche a Greta Thunberg, una giovane donna che e’ riuscita a coinvolgere milioni di coetanei in tutto il mondo in un movimento di protesta.

Tutti abbiamo ora questa opportunita’, non possiamo ancora prenderci per mano, ma possiamo ricominciare con nuove basi, possiamo ricominciare a parlare con le persone in modo nuovo, e allora perche’ non raccontargli cosa vuol dire sdraiarsi sulle foglie fresche al sole del tramonto, o abbracciare un albero?

A cura di Sandra Vezzani editorialista – Foto Ansa

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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