Me ne andavo in giro con un Diane 2 cavalli di color arancione e raggiungevo l’antistadio a “primavera” con mezzo tettuccio aperto, il profumo dell’erba nuova che germogliava mi dava la giusta carica per disputare gli allenamenti con il Cesena, quella maglia era in me cucita nel petto. Non sentivo la fatica della corsa tra i parenti, gli amici, i tifosi, non c’era niente di fasullo, era come aver fatto un giuramento sotto la naia. Indossare la maglia bianconera era come ricevere un’eredita degna nel nome di chi l’aveva fondata e poi lanciata nel calcio professionistico. Già ai miei tempi, di quella casacca, se ne volevano imposessare più di 1.000 tifosi incalliti.

Oggi, dopo tanti anni, tutto appare smembrato, fasullo, dimenticato. Si è voluto perdere addirittura il rispetto e l’onore e il privilegio di lavorare intorno a un tavolo per il bene della squadra. Si sta offuscando la fama del Cesena calcio e, a farlo per primo è il Sindaco, che di punto in bianco toglie a chi deve scendere in campo la possibilità di allenarsi, con la società ancora per il momento viva nonostante i nodi ingarbugliati nella rete con il cavalluccio imprigionato.

Ma mi chiedo dove si è mai vista una situazione del genere in Italia… e mi chiedo ma nel carro ci si sale solo quando nel calcio si vince o anche quando c’è bisogno di allungare una mano.
o il calcio è fatto solo per le cene, le apparizioni, le bottiglie da stappare. Ho sempre destato la politica quando entra nel calcio e viceversa.
Dovrebbero entrambe ben pensare di come si amministrano lo Stato, le Regioni, i Comuni e i bilanci dellos sport.

Che cavolo c’entra sfrattare di fatto una società di calcio quando ancora respira anche se con molto affanno, anche se ha una morosità momentanea, ma respira e cerca di rimanere a galla? Mi pare di capire che il Cesena sarà più considerato da morto che da vivo? Se quel passo lo vuoi fare, fallo, ma quando il dado è tratto!

A Cesena stanno diventanto tutti pazzi di gloria e le bandiere stanno diventanto tutte democratiche e sventolano un po’ a sinistra, un po’ al centro e poi a destra. Non c’è una logica costruttiva e mi viene da dire come disse il mio maestro: che la vecchia è bella, peccato che duri poco…

Lo stadio lo togli ad una società quando di fatto è fallita tanto la garanzia l’avevi già prestata a monte… e poi intorno alla cittadinanza formi il nuovo che verrà, ma prima devi sentire nelle corde come primo cittadino, che quella squadra ancora al mondo ha bisogno di tutti.

Non m’interessa in questo caso mettere sotto gogna il Signor Campedelli e poi Lugaresi e poi ancora le loro gestioni, ma devi comunque sempre avere avere il metro di giudizio impari e scaturire un putiferio per salvare la memoria e le partecipazioni ai campionati professionisticiCosa si è risolto con lo sfratto se non quello di disonorareil monumento dei caduti bianconeri. Dentro il Manuzzi ci sono le foto di Dino, di Edmeo del Conte delle promozioni in serie B, in serie A, delle formazioni.

A chi lo dai lo stadio? A Chi? Cosa si fa si smonta la storia, si ripuliscono le pareti?

E poi cambiamo nome in caso di defoult se mai ci sarà. Ma non scherziamo Cesena è… e, Cesena deve rimanere nei secoli. Anzi ve la diamo noi eventualmente la denominazione: Cesena 1940!
Ma sarà sempre FORZA CESENA… PROVATE AD INTONARE FORZA RC CESENA!!!! Siamo al ridicolo…
Si mantenga l’epopea ce ne fosse bisogno per rispetto profondo di coloro che l’hanno costruita pietra dopo pietra questa società di calcio.

Provocare fastidio, offosca la fama, ma in Romagna è sempre andato di moda che se uno fallisce, 1.000 ci godono e certamente non ti tirano su dal fosso anzi ti danno l’ultima spinta.

Concludo l’iscrizione in serie B era un atto dovuto per giocare in difesa del titolo sportivo e dei procedimenti in corso. Mi piacerebbe sapere se un altro presidente assoggettato al Milan con 500 milioni di debiti non avrebbe iscritto il diavolo alla massima serie, ma storie come queste ormai nel nostro Paese Italia, i fossi sono già pieni, se poi ci mettiamo anche la F.I.G.C. con la Nazionale fuori dai Mondiali, allora straboccano, perchè noi tutti abbiamo perso 100 milioni di euro d’introiti oltre a fare la figura dei salami di come si guida il calcio…!

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Vittorio Calbucci

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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