Mentre la Reggiana si sta grattugiando da sola, la Virtus Entella è come un pesce spada capace di infilare la sua punta verso la serie B, dopo un girone di ritorno pazzesco.
E, il Cesena, invece di approfittarne contro una Lucchese che non ha più nulla da chiedere a questo campionato, si ritrova per una sottovalutazione tattica, nel panico, lasciando sul campo ogni speranza per la promozione diretta.

Toscano, dunque non fa meglio di Viali, nonostante una rosa costruita a sua somiglianza e con ben più alti investimenti economici da parte degli americani che continuano a creare entusiasmo intorno ai tifosi.

Sarà anche vero il fatto che i nuovi proprietari continueranno ad investire per riportare il cavalluccio nel mare di smeraldo, ma in campo non vanno i dollari, viceversa calciatori che sanno parare tra i pali, difendere da Bronzi, orchestrare come Secondo Casadei, attaccare come alpini con la baionetta.

Questo Cesena ha perso il campionato perché non ha avuto gli artigli e nemmeno acrobazie contro squadrette paragonabili a quadrettini da fare in brodo. È venuta a mancare l’esaltazione delle minime giocate unite ad una forte personalità.

Fosse stato più vero il Cesena, sornione si sarebbe chiamato piccolo borghese bianconero da istinti aggressivi e ambiziosi con gli occhi azzurri.

Si dovrà accontentare dei play-off, non sappiamo con quale vocazione perché questa sera non possiamo certo scrivere di fama e ricchezza, ma di amarezza e misteri di gramigna!

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Luigi Rega

Il Direttore Editoriale Carlo Costantini

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