Il relitto di Capua nei fondali

Il Capua era una nave da carico, potremmo dire di piccola taglia con una stazza di circa 400 tonnellate, una lunghezza di 45 mt. ed una larghezza di meno di 8 mt., la nave fu costruita all’inizio del secolo scorso dai cantieri Wood Skinner & Co. di Newcastle nel Regno Unito, e per i casi della vita durante la seconda guerra mondiale era usata proprio contro l’Inghilterra, non come unità da combattimento, ma come imbarcazione armata da supporto.

Durante una di queste missioni e precisamente il 27 aprile del 1943, mentre trasportava un carico di armi per le truppe italiane in Africa da Trapani a Tripoli, a causa di un incendio a bordo si verificò una violenta esplosione. Tutto l’equipaggio, Comandante incluso, si salvò raggiungendo la vicina Tonnara di Scopello, la nave dopo circa dieci ore di agonia affondò su un fondale sabbioso di circa 38 metri di fronte la Cala Mazzo di Sciacca.

Attualmente all’interno della riserva orientata dello Zingaro. Questi i fatti sicuri e conosciuti, per quanto riguarda l’origine dell’incendio non esistono indicazioni precise, alcune voci vogliono l’incendio doloso, provocato dall’equipaggio stanco per il prolungarsi del conflitto, secondo altre testimonianze pare che l’incendio sia sempre stato provocato dall’equipaggio ma a causa dell’avvistamento di un sommergibile Inglese. Cosa sia successo, come in molti casi, non si saprà mai, ma ciò aggiunge solo una nota di mistero al fascino dell’immersione sul Relitto del Capua.

TEAM CONTROCORRENTE
a cura di Bruno Vigliani – immagini e montaggio Bruno VIGLIANI.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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