UN CESENA SOPRA IL CANESTRO

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CESENA BASKET 2005 – S.AGATA SUL SANTERNO 66 – 50 (14 – 19, 31 – 35, 46 – 43)

Cesena Basket 2005: Ricci, Santoro 19, Zoboli 4, Montalti 7, Ravaioli 13, Pezzi 14, Sanzani, Picchetti, Riascos Valois Breynner 2, Scarpellini, Gennari, Farabegoli 7. All. Solfrizzi Emiliano.

Selene S.Agata Sul Santerno: Piazza 3, Scaccabarozzi 7, Valgimigli 5, Vecchi 4, Cristofani 8, Montigiani 2, Del Zozzo 13, Bessan 7, Dovganyuk, Tarroni, Dalpozzo 1. All. Dalpozzo Daniele.

Arbitri: Carpanelli di Bologna e Bigotto di Molinella.

Ci voleva la sfida più diffcile per rivedere un’armata solida e combattiva… anzi no, le premesse c’erano già state nella malaugurata trasferta di Riccione, persa in maniera rocambolesca, con una truppa sgarruppata come l’armata Brancaleone: assenti coach Solfrizzi, Ravaioli, Zoboli, Ricci, Gennari e con Filippo Rossi che ha giocato 10 minuti solo con la mano sinistra. Poi, a 20 secondi dal gong, con il pallone della vittoria tra le mani, la storia è finita nel peggiore dei modi. S.Agata arriva a Cesena con il blasone della prima della classe, avanti di 4 punti sui Giardini Margherita e Verucchio, recentemente affrontati e battuti, ma con la incomprensibile macchia dovuta alla sconfitta subita a Russi, unico successo della stagione per Porcellini e company.

È tuttavia un impegno assai ostico che nella prima parte di gara sembra seguire una trama abbastanza prevedibile, con una certa difficoltà dei nostri a difendere l’area e S.Agata che sfrutta secondi e terzi tiri per fare bottino. Il nostro attacco non è ancora centrato al punto giusto, così i ravennati costruiscono un vantaggio che cresce fino ad un massimo di 9 punti (10 a 19), che Ravaioli e Zoboli accorciano fino al –5 del primo quarto. Secondo quarto assai più equilibrato, ma la squadra inizia a mordere in difesa, mentre in attacco apre il fuoco uno scatenato Santoro (nella foto), con 8 punti in fila, che precede di poco il sorpasso (26 a 25) siglato da Montalti.

Si procede a braccetto per il resto del quarto, con Sant’Agata che in chiusura si affida a Cristofani e Del Zozzo per rimettere la testa avanti e chiudere con 4 punti di vantaggio, quasi in fotocopia con il quarto precedente. La seconda parte del match, visto nel suo insieme, è un monologo dei nostri guerrieri (parziale dei due quarti 35-15) che prima si affiancano, poi lanciano una fuga imprendibile per gli allibiti avversari. Santoro è una sentenza dall’arco e con scorribande al ferro, Pezzi scalda la mano da distanze siderali, Montalti diventa un folletto imprendibile per chiunque e Ravaioli ricama da par suo come un grande prestigiatore del parquet.
Nonostante tutto, S.Agata per almeno un quarto si mantiene a contatto e al massimo accusa 5 punti di ritardo, ma riesce a chiudere il quarto solo a –3 con il canestro di Vecchi che la tiene in vita.

Potrebbe esserci dunque ancora partita e l’ultimo sforzo degli ospiti tiene il punteggio ancora vicinissimo (48 a 47), ma è l’ultimo segno di vita che viene spazzato via da 6/7 minuti di autentico show della truppa biancoazzurra, nonostante la difesa a zona ordinata da coach Dalpozzo, che piazzano un parziale di 15 a 2 perfino esagerato e forse troppo punitivo nei confronti degli avversari. Cristofani, già autore in precedenza di un antisportivo, protesta chiedendo a gran voce un fallo facendosi espellere, ma coach Dalpozzo si mangia le mani soprattutto per la mole enorme di tiri liberi sbagliati (10 su 23, di cui 4 su 14 negli ultimi due quarti); punti che gli avrebbe forse consentito di resistere all’onda d’urto improvvisamente scatenata dai suoi avversari.

In un finale a dir poco travolgente, con partecipazione festosa del pubblico presente al Palaippo, arrivano le prodezze di Oscar Pezzi, che mette 3 triple in fila, l’ultima di tabella assolutamente non dichiarata e non voluta, lanciando via la palla da quasi metà campo a qualche secondo dal gong finale: troppa grazia S.Antonio!

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Repertorio

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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