MAURIZIO ZAMPARINI PALERMO CALCIO

Nella notte in cui ci lascia Tito Stagno, l’uomo dello sbarco sulla Luna, lo accompagna nell’aldilà uno che è stato a suo modo uno dei simboli degli ultimi decenni del calcio italiano: Maurizio Zamparini.

Nato a Bagnaria Arsa (Udine), il 9 giugno 1941, Zamparini fu calciatore di bassa levatura, cosa che gli fece abbandonare le scarpette chiodate quando non aveva che vent’anni.
L’imprenditoria commerciale è inizialmente il suo mondo, con attività molteplici, che sfociano soprattutto nel lancio di catene commerciali, da vendere poi ai grandi gruppi italiani ed esteri, non senza qualche “inciampo” e qualche bega da …. insolvenza.
Nel calcio rientra nel 1986, quando acquista il Pordenone, allora in Serie C2, che vende però poco dopo, quando rileva la maggioranza del Venezia Calcio, di cui era già diventato socio, dopo il mancato acquisto dell’Udinese.

Con Zamparini, parte un nuovo ciclo di vita della gloriosa Società lagunare, che dopo i fasti ante guerra, languiva in Serie C2; la prima mossa è la fusione con il Mestre, cosa di cui da anni si parlava, ma mai andata in porto e che favorisce il ripescaggio di quella che sarà la futura proprietà proprio di Zamparini: il Palermo, rilevato dopo essere fallito dal patron della Roma, Franco Sensi.

Qualche problema relativo alla denominazione Societaria (sparisce Mestre) e con i colori sociali (al neroverde viene aggiunto l’arancione mestrino), non impediscono al Venezia di assestarsi in C1 e nel 1990/91, con Alberto Zaccheroni in panchina, ritornare in Serie B.
Dopo alcune stagioni anonime, nel 1997/98, il Venezia conquista la Serie A, che mantiene anche l’anno successivo, quando grazie ad uno straordinario girone di ritorno ed alla coppia Maniero/Recoba, arriva una salvezza incredibile; nel 99/2000 le cose non vanno allo stesso modo ed il Venezia torna in cadetteria.

Sono anni strani, c’è la problematica dello stadio, che Zamparini vorrebbe rifare a proprie spese, ma in cambio della possibilità di costruire un centro commerciale, la squadra sale e scende tra A e B, mentre la situazione economica societaria inizia a traballare, tanto che nell’estate 2002, Zamparini prende baracca e burattini (nel senso della maggior parte dei calciatori in rosa), cede il Venezia a Franco dal Cin ed acquista il Palermo da Sensi.

Nel 2004, alla guida dei rosanero, Zamparini, chiama Francesco Guidolin, che porta la squadra alla qualificazione UEFA dal 2005, per tre stagioni consecutive; la cosa si ripete nel 2010 e 2011, con Delio Rossi in panchina; sono gli anni di maggior splendore della Società siciliana e Zamparini diventa uno dei Presidenti “d’oro” del calcio italiano, il bilancio è il migliore della Serie A, i calciatori portati in Sicilia da semi sconosciuti e fatti crescere, portano plusvalenze miliardarie ….

…. Poi iniziano i problemi e la gallina dalle uova d’oro inizia a diventare …. sterile …. gli allenatori diventano girandole da cambiare ad ogni soffio di vento, così come i Direttori Sportivi e pure i calciatori; la vena pare esaurirsi ed iniziano i problemi con la tifoseria rosanero e pure, manco a dirlo, con il Palazzo, che ormai mal sopporta le sue uscite, le sue intemerate, le proteste anche clamorose.

Anche la parte finanziaria inizia a vacillare, mentre il valzer degli allenatori ha il suo culmine nella stagione 2015/16, quando sulla panchina rosanero si siedono in OTTO! I deferimenti sono ormai pane quotidiano o quasi, così come le squalifiche e le multe, mentre il Palermo va a rotoli.
Zamparini tenta di vendere il Palermo, ma gli acquirenti si dimostrano o del tutto inadempienti, o null’altro che teste di legno, sino ad inizio 2019, quando le quote azionarie vengono cedute alla segretaria di Zamparini e Rino Foschi diviene il nuovo Presidente dei rosanero.

Qui termina l’avventura calcistica di Maurizio Zamparini, che nello scorso mese di dicembre subisce un’importante operazione chirurgica, dalla quale evidentemente non si è ripreso appieno, sino alla morte giunta questa notte.

Calcisticamente parlando, Zamparini ha rappresentato una delle tante figure contraddittorie del nostro mondo calcistico; certamente dotato di grandi capacità e conoscenza, ha saputo portare le sue “creature” a buoni se non alti livelli, per poi abbandonarle a se stesse, sia il Venezia che il Palermo, in un marasma di problemi tecnici ed economici, sfociati in due fallimenti annunciati.

Certo non si possono dimenticare i tanti campioni scoperti e cresciuti, specie a Palermo, sotto la sua guida, così come non è assolutamente una favola l’appellativo di mangiallenatori, tanto che a far di conto ci sarebbe da discutere se siano stati più i calciatori od i mister da lui stipendiati.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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