Ogni giorno circa il 93% dei bambini under 15 nel mondo (1,8 miliardi) respira aria inquinata che mette seriamente a rischio la salute e lo sviluppo. Si stima che nel 2016 siano morti 600 mila bambini per le infezioni acute delle basse vie respiratorie causate all’aria inquinata. Anche l’Italia fa parte dei paesi con la qualità dell’aria peggiore, tanto che il 98% dei bambini è esposto a livelli troppo alti di polveri ultrasottili.

Oltre il 40% della popolazione mondiale è esposta a livelli elevati di inquinamento dell’aria domestica, dovuto principalmente alla cottura con tecnologie e combustibili inquinanti. Lo rivela il nuovo rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità sull’inquinamento atmosferico e la salute dei bimbi, lanciato alla vigilia della prima Conferenza mondiale Oms dedicata a questo tema che si apre domani a Ginevra. Il report sottolinea i pericoli dello smog per le donne in gravidanza, poichè soggette a partorire prematuramente oppure ad avere bimbi con un peso inferiore alla media. L’inquinamento può influire sul neurosviluppo infantile e può scatenare l’asma e il cancro. “L’aria inquinata sta avvelenando milioni di bambini e sta rovinando la loro vita, afferma Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms, questo è imperdonabile, perché ogni bambino dovrebbe essere in grado di respirare aria pulita per crescere e realizzarsi a pieno. Uno dei motivi per cui i bambini sono particolarmente vulnerabili agli effetti dell’inquinamento atmosferico è che respirano più rapidamente degli adulti e quindi assorbono più inquinanti; inoltre vivono anche più vicino al terreno dove alcuni inquinanti raggiungono concentrazioni picco in un momento in cui il cervello e l’organismo sono ancora in fase di sviluppo”.
Esistono delle azioni per ridurre le emissioni di inquinanti pericolosi, come ad esempio l’accelerazione del passaggio dai combustibili fossili a tecnologie più puliti, promuovere l’uso di mezzi di trasporto meno inquinanti e un maggior efficientamento energetico delle case. In Europa 3,9 mln di persone abitano in aree dove sono superati contemporaneamente e regolarmente i limiti dei principali inquinanti dell’aria (Pm10,biossido di azoto e ozono). Di queste, 3,7mln, cioè circa il 95%, vive nel Nord Italia. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto sulla qualità dell’aria dell’Agenzia Ue per l’ambiente. Il nostro Paese è al secondo posto in Europa per morti per Pm2.5(60.600) e al primo per le morti da biossido di azoto (20.500) e per l’ozono (3.200).

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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