“Oggi preghiamo per quanti hanno in modo irrefrenabile subito sofferenze, soprusi, per quanti sono ancora dispersi e sequestrati, perché tornino presto alle loro case, dai loro familiari. E preghiamo perché ovunque siano rispettate e riconosciute le libertà di coscienza e la libertà religiosa; sono diritti fondamentali, perché rendono l’uomo libero di contemplare il Cielo per il quale è stato creato”.

Lo ha detto il Papa nel corso dell’evento inter-religioso nella Piana di Ur, a Nassiriya. Chi ha fede “rinuncia ad avere nemici. Chi ha il coraggio di guardare le stelle, chi crede in Dio, non ha nemici da combattere. Ha un solo nemico da affrontare, che sta alla porta del cuore e bussa per entrare: è l’inimicizia. Mentre alcuni cercano di avere nemici più che di essere amici, mentre tanti cercano il proprio utile a discapito di altri, chi guardale stelle delle promesse, chi segue le vie di Dio non può essere contro qualcuno, ma per tutti. Non può giustificare alcuna forma di imposizione, oppressione e prevaricazione”.

L’incontro storico con l’ayatollah Al-Sistani
Durante la visita, durata circa quarantacinque minuti, il Papa ha sottolineato “l’importanza della collaborazione e dell’amicizia fra le comunità religiose perché, coltivando il rispetto reciproco e il dialogo, si possa contribuire al bene dell’Iraq, della regione e dell’intera umanità”.
Nel congedarsi dal Grande Ayatollah, il Papa “ha ribadito la sua preghiera a Dio, Creatore di tutti, per un futuro di pace edi fraternità per l’amata terra irachena, per il Medio Oriente e per il mondo intero”.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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