8 marzo, in occasione della Festa internazionale della Donna, Google ha deciso di celebrare attraverso un doodle le conquiste del mondo femminile nel campo della scienza, dei diritti civili, del giornalismo, dello sport, dell’arte e della tecnologia.

E dal momento che la tecnologia guarda sempre avanti, il motore di ricerca ha voluto celebrare la generazione futura di donne ingegneri, educatrici, dirigenti e specializzate nel campo dei motori.

Per farlo, sono state coinvolte 337 donne, di 13 città in tutto il mondo, alle quali è stato chiesto di completare la frase “Un giorno sarò…”. Tra loro c’è anche il premio Nobel Malala Yousafzai e l’attivista Muzoon Almellehan. Come un mosaico che lentamente si compone, le donne di San Francisco, Rio de Janeiro, Città del Messico, Lagos, Mosca, Il Cairo, Berlino, Londra, Parigi, Jakarta, Bangkok, Nuova Delhi e Tokyo raccontano i loro sogni e le loro speranze.

L’iniziativa di celebrare la giornata internazionale della donna fu presa per la prima volta nel febbraio del 1909 negli Stati Uniti attraverso un’ iniziativa del Partito socialista americano.

Durante la Seconda conferenza delle donne comuniste a Mosca (1921), si stabilì come data unica l’8 marzo in ricordo della manifestazione contro lo zarismo delle donne di San Pietroburgo nel 1917.

Nel corso degli anni si sono poi ricercati eventi più simbolici. Spesso, in diversi Paesi, si narra che alcune operaie americane, rinchiuse in fabbrica dal padrone perché non partecipassero a uno sciopero, persero la vita a causa di un incendio nel 1857. In Italia si è fatto spesso riferimento a un rogo del 1911 a New York, nel quale persero la vita 134 donne. La leggenda racconta che avvenne in una fabbrica di camicie l’8 marzo. In realtà, la fabbrica non è mai esistita e l’incendio di cui si parla avvenne in febbraio e a seconda dei Paesi cambiano le date, i luoghi e il numero delle vittime.

La scelta della mimosa come fiore per omaggiare le donne risale invece al 1946: la mimosa è di stagione e costa poco, quindi risultò perfetta.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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