Il mese della Moda e’ ufficialmente incominciato, con la NYFW, poi Londra, adesso tocca alla Milano Fashion week, e poi Parigi.
Il dato comune, è che le sfilate sono anche, tutte, all’insegna dello street-style!
Diciamo pure che lo street-style della grande Mela ha il vantaggio di sembrare sempre estrapolato da un set cinematografico.
Le fashion soldiers non si perdono un marciapiede, fuori dai più importanti show sanno che per farsi notare dai fotografi, devono sfoggiare look coloratissimi e griffatissimi.

La Moda inizia dalle passerelle, ma sicuramente, di questi tempi, trova nello street-style la sua declinazione più immediata.
Gli outfit più cool sono paparazzatissimi e condivisi su ogni piattaforma digitale e, ca va sans dire, sui social-network.
Londra, Milano e Parigi continuano a far sognare, dai marciapiedi trafficati di persone, alla romantica Senna, fino alle vie del quadrilatero milanese.

Si cambia scenario , ma l’esercito dei “ best dressed” non si ferma, e continua a regalare intrattenimento!
La domanda, prima o poi, per chi lavora nel campo della moda, si impone: da quale genio creativo, o guru di tendenze, o da dove nasce veramente ciò che compreremo, o avremo voglia di indossare?
Quale è la tendenza o il mood, che come un filo rosso, accomuna le sfilate dei vari stilisti?
Assodato che nel mondo contemporaneo non c’è più un’elite, capace di influenzare la società, come nel passato era stato per aristocratici, intellettuali o divine del grande schermo, veri e propri anticipatori, costruttori e veicolatori di mode e gusti, oggi chi o cosa decide quello che deve piacere o che dobbiamo acquistare?
Gli stilisti di griffe di lusso sono in perenne competizione, e assoldano esperti in psicologia del consumatore per arrivare a colpire il potere d’acquisto, e la nostra sempre piu’ volubile attenzione.
Liquidita’, dunque, del sistema, liquidità anche nei gusti della moda; “la cultura della strada” esce dal suo habitat naturale, e sconvolge il sistema Moda!

Innegabile allora la sua potente influenza, gli stilisti ne prendono spunt, e le passerelle delle fashion weeks diventano sempre piu’ luoghi di vita quotidiana.
Chanel, per la prossima primavera-estate, ha creato l’atmosfera di un aereoporto, con modelle che sfilano come passeggeri comuni, con bagaglio a seguito, pronte per l’imbarco.
Ed e’ cosi’ che lo street–style diventa moda, e insieme voglia contestatrice dei giovani, desiderio di abbattere una societa’ che ci costringe all’omologazione.
L’abito diviene mezzo per esprimere l’evoluzione personale e della società, carta d’identità del proprio stato socio-culturale, della propria appartenenza di genere, di gruppo etnico, della propria religione.
Mescolanza di stili, dunque, che nasce dalla strada, super lusso con le sneakers, stile maschile interrotto da un dettaglio frivolo o super femminile!
E’ l’era della moda autogestita, non piu’ patrimonio unico degli stilisti, ma di tutti noi gente di strada, che siamo in perenne “viaggio”, nel lavoro, nella famiglia, negli affari, nella mente!
La fashion week di Milano e’ sì un tripudio di grandi stilisti, di modelle che sfilano, di outfit d’eccezione, ma vi posso dare un consiglio?

Guardatevi sempre intorno quando camminate, perchè dietro l’angolo, chiunque può regalarci un’idea, uno spunto!
Spalancate gli occhi, la vita è piena di inaspettati e piacevoli imprevisti.
Non mi resta che augurarvi buona caccia!

A cura di Sandra Vezzani editorialista

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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