Solo un anno fa, la grande Mela ignorava la pandemia. La vita nel febbraio 2020 sembrava ancora normale negli Stati Uniti.
Man mano cresceva la preoccupazione per quella misteriosa malattia respiratoria proveniente dalla Cina che era appena stata battezzata in due modi prima Coronavirus e poi COVID-19 e cominciavano i primi assalti ai supermercati per fare la scorta di provviste di ogni genere alimentare. Serpeggiava in tutti gli americani un senso di ansia, che però era ancora temperato da una grande dose di ottimismo creato dall’ex presidente Trump.

Il coronavirus sembrava ancora in gran parte un problema asiatico, lontano dalla Statua della Libertà, anche se proprio in questi giorni una anno fa, le autorità registravano la prima morte ufficiale a causa del virus.

Esattamente un anno dopo, in questo caso specifico l’America varca la terrible soglia dei 500.000 morti per COVID-19, mai registrate nelle tre guerre dove i marines, ma anche soldati comuni sono caduti con onore per la più grande democrazia al mondo.
Una tragedia nazionale senza precedenti che ha deformato il tempo e la memoria.

Un anno scandito giorno per giorno da immagini scioccanti, scene un tempo impensabili in un paese così ricco e potente.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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