La ventiseiesima segna il confine dell’ultimo terzo del Campionato, con ancora tutto da decidere ed una lotta per nulla ristretta qualunque sia l’obiettivo; l’inverno sta finendo e sono ricominciate anche le Coppe europee, ragion per cui si gioca ancora più spesso e come se non bastasse, tra un mese, anche la Nazionale avrà gli spareggi mondiali, cosa di cui si sperava di dover fare a meno, ma …. ci toccano!

Con la Juve impegnata la prossima settimana in Champions, in derby della Mole si gioca di venerdì sera, con i bianconeri che vogliono lasciare indietro l’Atalanta ed il Toro che deve riprendersi dopo due sconfitte consecutive; in campo dovrebbe esserci poca storia ed invece, dopo il vantaggio bianconero ed un primo tempo di maggior marca juventina, il Toro rialza la testa e pareggia con capitan Belotti, rischiando anche seriamente di conquistare i tre punti.

Vlahovic non incanta (la Juve è cosa diversa dalla Fiorentina), anzi, Bremer lo rimpicciolisce alquanto e nuovamente, ma nonostante le tante assenze la Juve ha chi è capace di andare in gol (complice anche il portiere granata), però è poco brillante in tanti dei suoi (il tanto decantato Dybala in primis) ed alla lunga rimane con le gambe molli e pochissime idee, cosa ormai abituale visto il gioco mai brillante dei ragazzi di Allegri, cui se sta bene il punto è perché ha temuto parecchio di non acchiappare neppure quello.

Il merito è di un Toro che continua a non raccogliere per quanto produce, ma con il rientro di Belotti, avrà indubbiamente maggiori frecce al proprio arco; i granata devono evitare i momenti in cui la tensione cala, specie nei finali di partita, ma uscire indenni dallo Stadium, e con qualche rammarico, è segno che la stagione è di assestamento verso l’alto e se alla fine ci sarà chi va via, sarà sostituito (e qualcuno ricordi il primo Bremer, di cui si parlava ben peggio che di Vanja), come fanno all’Atalanta e senza fare “casino”.

Nella prima del sabato, un altro bomber torna, come Belotti, al gol dopo mesi; è infatti l’eterno capitano Fabio Quagliarella l’eroe della vittoria della Sampdoria contro l’Empoli, pratica sistemata nel giro della prima mezz’ora, con gli empolesi troppo imprecisi, dietro come in avanti.
La Samp fa così un buon passo in avanti, scavalcando l’Udinese, in attesa che scendano in campo le ultime della classifica, mentre l’Empoli mantiene l’undicesima piazza, discretamente distante dalle zone pericolose.

All’ora dello Spritz (con Aperol o Campari?), vanno invece in campo Roma e Verona, in una sfida che interessa l’Europa, con i giallorossi avanti di quattro punti che vorrebbero mettere gli scaligeri ad una distanza di maggior sicurezza, mentre ai ragazzi di Tudor l’occasione di mettere il sale sulla coda romanista, creando ben più di un’apprensione alla banda di Mou.

Sono proprio gli scaligeri a fare la partita, tanto da portarsi sul doppio vantaggio in appena venti minuti e stare al sicuro per settanta, poi Mou tira fuori dal cilindro del mago (o dell’illusionista) due ragazzini della Primavera ed alla fine rischia pure di vincere una partita che aveva già perso, magari perché alla Roma pare esserci più gente buona a festeggiare e fare mattina, invece che allenarsi e giocare al pallone? E ti danno addosso se li critichi, i bambolottini!!!

In serata il Milan ha l’occasione giusta per mettere fretta (e paura) alla concorrenza; vincere a Salerno non pare impresa insormontabile nonostante la nuova proprietà, il nuovo allenatore e la rivoluzione della rosa a gennaio dei granata.

In effetti il Milan va subito in vantaggio e probabilmente si illude, tanto da venire raggiunto e pure superato, ma il Milan è pur sempre il Milan e pareggiare è un gioco veloce, ma non si va oltre e la facile trasferta si rivela cosa assai diversa, con i due punti persi che potrebbero pesare parecchio già al termine della giornata; Maignan questa volta è il “meno” dei rossoneri, mentre quello che doveva andarsene da Salerno, Bonazzoli, segna da due partite e sono due punti conquistati!

La domenica inizia con lo scontro forse più interessante della ventiseiesima, specie adesso che l’Atalanta è diventata anch’essa “americana” (fino ad un certo punto però dato che a quanto pare comanderanno ancora i Percassi, che intanto mettono in saccoccia un bel po’ di milioni), e con la Fiorentina sempre nel dopo-Vlahovic, come se con il serbo ad incantare la Fiesole sarebbe arrivato lo Scudetto ….

Alla fine la spuntano i viola, ma per l’ennesima volta nelle ultime giornate, Coppa Italia compresa, la Dea si sente fortemente penalizzata; Gasperini furibondo viene allontanato dal campo e le polemiche non mancheranno, anche perché sembra che i nerazzurri siano diventati troppo “pericolosi” per i posti Champions e sia meglio che nei primi quattro loro non ci siano, tanto mica sono una delle grandi storiche!

Come già la settimana scorsa con il Torino, è stato annullato un gol per il fuorigioco non di chi segna, ma di un compagno ritenuto in posizione attiva ed in entrambi i casi qualcuno della formazione che subisce la rete protesta, o protesta chi “dovrebbe” essere stato disturbato? Il problema “dovrebbe” essere di interpretazione, ma il VAR dovrebbe aiutare l’arbitro o DECIDE per lui? Tanto che il signor Doveri manco va al video? Se c’è un regolamento, allora bisogna che questo venga APPLICATO SEMPRE allo stesso modo per tutti e non INTERPRETATO a seconda di chi giudica e della formazione coinvolta.

In tutto questo c’è poi un’ulteriore considerazione che coinvolge la Fiorentina e non la modificano i due punti in più o in meno; con o senza Vlahovic quanto cambiano i valori dei viola? Dato che, come già scritto, la formazione di Italiano vince o perde comunque, è stato così deleterio lasciare andare uno che VOLEVA ANDARSENE e dove pareva a lui? I soldi non fanno gol, ma con tutti quei soldi si può rinforzare la rosa dove è carente e mettere in piedi una formazione migliore di quella con l’ex centravanti?

Pomeriggio importantissimo visto lo scontro tra Venezia e Genoa, non uno spareggio da ultima spiaggia ma certo una possibilità di conquistare tre punti pesanti; è il Venezia ad aprire le segnature, ma il Genoa risponde ed anche al Penzo, la partita è decisa dopo mezz’ora, poi entrambe le formazioni ci provano ma senza trovare la stoccata decisiva, in una partita piacevole.

Piccolo passo in avanti per entrambe che serve a poco o nulla, con i lagunari che attendono la partita del Cagliari ma restano “potenzialmente” avanti di un punto, mentre il grifone con le due partite della Salernitana da recuperare, potrebbe addirittura trovarsi al fondo della classifica; cambiare l’ennesimo allenatore al momento è servito unicamente a mettere insieme tre 1-1, troppo poco per sperare di salvarsi senza un deciso cambiamento di rotta.

L’aperitivo della domenica sera (magari questa volta analcolico) ce lo offrono inter e Sassuolo, sfida delicata per i nerazzurri, perché gli emiliani non sono al top ma restano formazione capace di tutto e se ne accorge tutta San Siro della loro imprevedibilità, dato che anche al Meazza la prima mezz’ora basta ed avanza per determinare il risultato, un 2-0 (con la prima rete contestata per l’intervento di Berardi che toglie palla a Chala, sotto gli occhi dell’arbitro, in maniera non propriamente pulita), che lascia il Milan ad esultare al comando, mentre l’Inter prende una “sberla” ancor più difficile da digerire di quella suonata dal Liverpool.

Raspadori e Scamacca non fanno sconti e Berardi trova la traversa a fermarlo, mentre dalla parte opposta, Consigli sembra un gatto e quando il portiere è fuori causa i neroverdi possono sempre fare “affidamento” su di un Lautaro che non centra la porta (vuota) neppure da tre metri; Inzaghi avrà parecchio da lavorare in questi giorni per rimettere in sesto cocci che fino ad una settimana fa parevano un gran bel vaso …. cinese!

In serata è il Friuli ad ospitare un’Udinese-Lazio anch’essa interessante; i laziali infatti potrebbero addirittura portarsi al quinto posto, scavalcando l’Atalanta, mentre l’Udinese vuole staccare le ultime, considerando che ha due partite da recuperare; anche ad Udine è il primo tempo a dettare il risultato finale, con l’Udinese che va in vantaggio, si mangia letteralmente il raddoppio in una di quelle situazioni dove è più facile fare gol che sbagliarlo, ma poi viene raggiunta da una Lazio che si sveglia e seppur priva di Immobile crea più di una situazione pericolosa.

La ripresa non cambia il risultato pur regalando possibilità ad entrambe le formazioni di vincere la partita e quando la traversa ferma un gran tiro dei bianconeri si capisce che il risultato non cambierà più, nonostante i tentativi; Cioffi può essere contento della prestazione dei suoi, mentre Sarri deve accontentarsi considerando i molti assenti e l’infortunio di Pedro.

La giornata infinita si chiude il lunedì, con il Cagliari che attende il Napoli ed a seguire saranno Bologna e Spezia a scrivere la parola fine.
A Cagliari, il Napoli potrebbe tornare in vetta raggiungendo il Milan, ma occorre battere i rossoblu che hanno ripreso un cammino che potrebbe valere loro la salvezza; in effetti, dopo un paio di occasioni azzurre, è la formazione di Mazzarri che prende il sopravvento, anche se bisogna attendere la ripresa perché i sardi vadano in vantaggio, anche grazie ad una mezza papera del portiere di Spalletti.

Ci si attende la reazione degli azzurri, ma è il Cagliari che ha almeno un paio di occasioni per chiudere la partita, poi, come spesso accade, basta un colpo di testa per andare sull’1-1 e chiudere un incontro da cui ci si attendeva qualcosa di diverso, nel senso che il Napoli è stato tutto salvo che una squadra capolista, mentre il Cagliari ha tentato di gettare il cuore oltre l’ostacolo.
A fine partita anche a Cagliari c’è stata qualche polemica nei confronti dell’arbitro, ma soprattutto contro il VAR, sollevata da mister Mazzarri, uno che alcuni chiamano “Piangina” …. e non sempre a torto!

Serata al Dall’Ara di Bologna, con i felsinei che cercano la prima vittoria del 2022 per staccare le pericolanti, cosa non diversa tenta lo Spezia, la cui seconda salvezza consecutiva saprebbe anch’essa di miracolo.
Sono proprio gli spezzini ad aprire le danze, in una partita che vede diversi cambiamenti di fronte ed occasioni da entrambe le parti, in una delle quali si sblocca Arnautovic e con l’1-1 si va al riposo; nella ripresa continua l’alternarsi di occasioni, con il Bologna più intraprendente ed in vantaggio a sei minuti dalla fine, ancora con il proprio centravanti che finalmente sblocca se stesso e la propria formazione.

Arnautovic non andava in gol dall’andata proprio contro lo Spezia, che evidentemente gli porta bene e gli permette di regalare ai suoi la prima vittoria dell’anno, mentre lo Spezia andato in vantaggio, non riesce a far volgere l’incontro dalla propria parte, pur battendosi con il solito orgoglio.
La ventiseiesima va finalmente in archivio, ma se qualcuno pensa di riposare, o di riappropriarsi del televisore, non si illuda, perché il martedì è di Champions ….

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto La Presse

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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