Un'immagine d'archivio dell'attentato di via D'Amelio nel quale perse la vita il giudice Paolo Borsellino. ARCHIVIO ANSA - CD

Nella buca lasciata dall’esplosione di Via D’Amelio, un anno dopo la strage mafiosa, per iniziativa di Maria Pia Lepanto, mamma del giudice Paolo Borsellino, fu piantato un ulivo proveniente da Betlemme, simbolo di rigenerazione, di solidarietà, d’impegno civile, di giustizia, l’Albero della Pace.

E’ questo il simbolo delle iniziative organizzate per il 28esimo anniversario della Strage di Via d’Amelio per ricordare un servitore dello Stato e gli agenti Agostino Catalano, Emanuela Loi, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli, Eddie Walter Cosina, morti atrocemente il 19 luglio del 1992.

Sul luogo è presente la “Bibliolapa”, la biblioteca itinerante nata per iniziativa del Centro Studi “Rita e Paolo Borsellino” di Palermo. Il nome nasce dall’incontro del greco biblíon con lapa, che nel dialetto siciliano indica, appunto, l’Ape, mezzo per eccellenza degli ambulanti palermitani. Viaggia per l’Italia per promuovere letture nelle piazze e in strada. Davanti all’Albero della Pace è in corso un momento di riflessione, organizzato dal Centro Studi Paolo e Rita Borsellino, dal titolo “Resilienza, resistenza, responsabilità”.

Presente alla ricorrenza della strage anche il primo cittadino di Palermo, Leoluca Orlando. Le testimonianze di amministratori pubblici, operatori del mondo dell’impresa, delle associazioni, della scuola, dell’arte e dello spettacolo, della pubblica assistenza e del volontariato metteranno in luce, in una visione globale, l’ineludibile destino della società, in tutte le sue componenti, indotta a cooperare.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Ansa

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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